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Sei intossicati da botulino, 11enne grave: “Nelle sagre della Sardegna servono più controlli”

Tacos e guacamole “contaminati” alla Fiesta Latina a Monserrato, subito annullata a Tortolì. Giuliano Frau dell’Adoc: “Nelle feste di piazza non c’è la certezza di cibi sicuri”
Paolo Rapeanu

Il botulino colpisce sei persone, con un undicenne in gravi condizioni al Gemelli di Roma, tutti rimasti intossicati a una delle sagre sarde. “Colpa”, così si sa sinora, di tacos e guacamole “contaminati” serviti alla Fiesta Latina a Monserrato (evento subito annullato a Tortolì, col sindaco Ladu che si è ben guardato dal voler far correre anche il minimo rischio, giustamente, ai partecipanti). Nel dubbio, meglio il cartellino rosso dello stop. E sul caso interviene anche l’autorevole voce di Giuliano Frau, presidente regionale dell’Adoc, associazione dei diritti dei cittadini: “La parola d’ordine è una, anzi due: più sicurezza. Quella che purtroppo non c’è mai a nessuna festa in piazza, dove non si può verificare a tutti i chioschisti il rispetto delle regole dell’Haccp”. Frau lo rimarca in modo chiaro: “I carabinieri dei Nas, che svolgono un ottimo e importantissimo lavoro, non possono giustamente essere dapperttutto”.

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Intossicati da botulino, sos sagre

E allora, che fare? “Evitate assolutamente intrugli e salse non confenzionati, il botulino si annida soprattutto lì e, una volta che entra in circolo nel corpo, è diffiicile da debellare. Sono vicino a tutte le persone rimaste intossicate all’evento di Monserrato, spero con tutto il cuore che possano migliorare”. Ma il leader dell’Adoc sarda spinge sulla maggiore sicurezza: “Spettano alle autorità ma, anche, a chi organizza sagre. Non vanno certo criminalizzate tutte. Ma la sicurezza alimentare negli eventi all’aperto dev’esserci a tutti i costi, ne va della salute dei cittadini”. E, soprattuto, “massima cautela. C’è una legge chiara legata all’Haccp che, in qualunque modo, dev’essere finalmente fatta rispettare anche ad ogni evento e sagra che si svolgono, tutto l’anno, in Sardegna”

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