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Raffineria Saras Sarroch Raffineria Saras Sarroch

“Inquinamento dalle torce della Sarlux a Sarroch”: chiesti 4 rinvii a giudizio

Parte il procedimento penale. Le accuse del pm: “Gravi violazioni ambientali”. Tutti i dettagli
Ennio Neri
Raffineria Saras Sarroch

Sarroch, indagine sull’inquinamento dallo stabilimento Sarlux: chiesti 4 rinvii a giudizio

Sarroch, indagine sull’inquinamento dalle torce della Sarlux: chiesti 4 rinvii a giudizio. Fissata al 4 dicembre l’udienza preliminare per il procedimento penale nei confronti dei vertici della Sarlux S.r.l. e di altri responsabili, accusati di gravi violazioni ambientali e di sicurezza nei propri impianti. I reati contestati riguardano, in particolare, l’uso improprio delle torce industriali e la gestione non conforme dei sistemi di controllo delle emissioni, con possibili gravi ricadute sulla salute dei residenti.

Gli imputati principali, per i quali è stata chiesto il rinvio a giudizio, sono Walter Cocco, responsabile della gestione ambientale e tecnica degli impianti, e Settimio Guarrata, amministratore delegato e presidente della Sarlux. Con loro, sul banco degli imputati anche Fabio Corvetto e la società stessa, rappresentata legalmente da Guarrata e difesa dagli avvocati Francesco Mucciarelli e Adriano Raffaelli. Tutti gli imputati condividono la difesa dell’avvocato Diana Alfredo, del foro di Cagliari.

Secondo l’accusa, dal 2019 al febbraio 2024, le torce degli impianti Sud sono state attive tutti i giorni dell’anno, con portate giornaliere massime di gas inviate ben superiori ai limiti stabiliti dall’AIA: 2.626 t/g nel 2019, 2.158 t/g nel 2020 e 1.777 t/g nel 2021, contro limiti rispettivamente di 291, 281 e 271 t/g. Nel 2022 e 2023, le portate massime risultano di 252 t/g e 607 t/g, con numerosi superamenti giornalieri, fino a 46 nel 2019 e 43 nel 2020, come evidenziato dai registri torce forniti dalla società. L’uso improprio delle torce, secondo l’accusa, avrebbe comportato emissioni di sostanze inquinanti significativamente superiori rispetto a quanto previsto dalle migliori tecniche disponibili (BAT 55 e 56) e dalle prescrizioni normative.

Le centraline

Le centraline ARPA di Sarroch hanno rilevato oltre 2.000 superamenti del limite medio annuo di benzene (5 µg/m³) nel periodo 2022-2024, con picchi fino a 60 µg/m³, e valori giornalieri di PM10 regolarmente oltre i 50 µg/m³. Tali esposizioni, secondo studi epidemiologici citati dal pm, sono correlate a un aumento di patologie respiratorie, oncoematologiche e a un rischio maggiore di mortalità per cancro tra i residenti e i lavoratori.

Oltre alla gestione delle torce, l’accusa contesta la mancata manutenzione ordinaria e straordinaria degli impianti, l’assenza di interventi preventivi sul sistema elettrico e sulla rete dei gruppi CCU dell’IGCC, la mancata trasformazione delle linee di riserva da “fredde” a “calde” e il non corretto abbattimento dei gas nocivi. Queste omissioni avrebbero aggravato le emissioni e aumentato il pericolo per la salute pubblica.

Gli imputati sono inoltre accusati di ostacolare le operazioni di vigilanza da parte degli enti preposti (ISPRA e ARPAS), limitando la presenza dei controllori durante le verifiche annuali del Sistema di Monitoraggio Emissioni.

Le persone offese

Le persone offese individuate nel procedimento comprendono enti pubblici e associazioni locali, tra cui Sardegna Pulita, Donne Ambiente Sardegna, Ministero dell’Ambiente, Regione Autonoma della Sardegna e Comune di Sarroch. Le prove acquisite comprendono annotazioni di P.G., dati delle centraline ARPAS, registri torce, intercettazioni telefoniche e consulenze tecniche.

Il processo proseguirà con l’esame dettagliato dei dati ambientali, dei registri impiantistici e delle testimonianze degli esperti. L’esito della vicenda potrebbe definire responsabilità significative sui vertici Sarlux e sulle conseguenze delle emissioni industriali per la comunità di Sarroch.

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