Il nuovo anno si ĆØ aperto con un’impennata dei costi di traversata per le aziende agricole della Sardegna che movimentano via mare le merci da e per l’Isola. Un aggravio che, secondo le stime di Confagricoltura Sardegna, peserĆ decine di milioni di euro sui bilanci del settore.
Ā Ā Ā “Alla base dell’impennata dei prezzi c’ĆØ la tassa “Emission trading sistem (Ets) imposta dall’Unione europea alle compagnie marittime che non si sono adeguate, secondo quanto normato da Bruxelles nel 2003 e aggiornato nel 2023, alle politiche di contenimento sulle emissioni di gas inquinanti da CO2”, sostiene Confagricoltura, che ieri a Cagliari ha tenuto una conferenza stampa per denunciare le difficoltĆ del settore agricolo.
La nuova tassa, secondo l’analisi dell’associazione di categoria, ha di fatto creato una fluttuazione dei prezzi a cascata: prima sui biglietti per le aziende del trasporto su gomma e poi sui prezzi di vendita dei beni agroalimentari per le imprese che producono e trasformano in Sardegna, verso i mercati d’oltre Tirreno.
A subire gli effetti di questo aumento dei costi di trasferimento delle merci sono tutti i comparti agricoli. In particolare per le aziende produttrici di riso, si stima un rincaro delle spese tra l'8 e l'11%, con una perdita per le imprese di circa 300 euro a ettaro.
Per quanto riguarda le aziende vinicole l'incremento dei costi ĆØ valutato sopra il 6%, mentre per il comparto del formaggio, che ha giĆ dovuto sopportare nel 2024 aumenti delle spese tra il 5 e il 12%, con il nuovo anno si stima che dovrĆ far fronte a un ulteriore +10% di costi.
All'incontro con la stampa hanno partecipato il presidente e il direttore di Confagricoltura Sardegna, Stefano Taras e Giambattista Monne, il presidente di Confagricoltura Oristano e imprenditore risicolo Tonino Sanna, il presidente regionale della sezione vitivinicola di Confagricoltura e direttore generale di Sella & Mosca, Giovanni Pinna, e Gavino Nieddu, direttore generale della Cao Formaggi (cooperativa di produzione pecorini).