Da tempo nelle campagne di Guasila e delle zone limitrofe si registravano strani furti: vecchi casolari abbandonati venivano depredati, con i tetti smantellati e le tegole antiche sparite nel nulla. Un fenomeno insolito, che ha spinto i Carabinieri di Guasila ad avviare una serie di servizi di osservazione e controllo mirati, con lāobiettivo di intercettare i responsabili e fermare lāondata di furti.
La svolta ĆØ arrivata questa notte, quando i militari, impegnati in un pattugliamento mirato nelle zone rurali, hanno individuato due uomini allāopera in un casolare di localitĆ āSanta Bona Pasquaā. Approfittando della tranquillitĆ della notte, un 64enne e un 20enne, entrambi muratori del posto, erano intenti a smontare con cura il tetto e caricare su un furgone 217 tegole antiche di tipo sardo, strappate alla struttura recintata e chiusa.
A quel punto, lāintervento dei Carabinieri ĆØ stato immediato: i due sono stati bloccati in flagranza di reato, con lāaccusa di furto aggravato. Ma la scoperta più interessante ĆØ arrivata con la perquisizione domiciliare: nelle loro abitazioni, infatti, sono state trovate altre 826 tegole dello stesso tipo, il che lascia spazio al supporre che il furto fosse solo lāultimo di una lunga serie. Il materiale ĆØ stato posto sotto sequestro, in attesa di accertamenti sulla provenienza e sullāeventuale coinvolgimento dei due arrestati in altri episodi analoghi.
Il danno arrecato al proprietario del casolare, un 86enne di Guasila, ĆØ ancora in fase di quantificazione, mentre lāAutoritĆ Giudiziaria ĆØ stata informata dei fatti. Padre e figlio, dopo le formalitĆ di rito, sono stati condotti in Tribunale per il rito direttissimo, dove il giudice sarĆ chiamato a esprimersi sulla loro posizione.
Lāoperazione conferma lāimpegno costante dellāArma anche nel controllo del territorio rurale e nella tutela del patrimonio storico e architettonico locale.