“Vola liberu Grazià”, si legge nei necrologi anonimi che tappezzano i muri di Orgosolo nelle ore precedenti al funerale di Graziano Mesina e che sono attribuiti alla comunità stessa, come scritto in calce. Rapidamente hanno fatto il giro del web tramite la pagina “L’Eco di Barbagia”, suscitando interesse e affetto diffuso e immancabili polemiche, per l’omaggio rivolto al bandito più famoso della Sardegna. In queste ore il paese barbaricino si è preparato ai funerali dell’uomo che dagli anni Sessanta uno dei suoi controversi e memorabili simboli, dentro e fuori dai suoi confini. È morto pochi giorni fa al San Paolo di Milano e verrà seppellito nella sua Sardegna dopo le esequie che si sono svolte alle 11:30 nella chiesa parrocchiale di San Pietro Apostolo. Davvero libero Mesina lo è stato per poco tempo e certo non alla fine: dal giugno del 2022 rinchiuso nel carcere di Opera che ha lasciato solo per le ultime ore concesse da un cancro in fase terminale.
La sua salma è rientrata oggi in Sardegna e da Olbia è stata trasferita a Orgosolo dove i compaesani si sono congedati per l’ultima volta da “Grazianeddu”.