Si è immerso nelle acque di Cala Regina, a Quartu, ma non ha fatto molte bracciate. Gianluca Perra, cagliaritano di cinquantacinque anni, è morto in appena due metri d’acqua. Educatore, lascia la compagna e un figlio minorenne. Nessun segno di violenza sul corpo, che è stato visto galleggiare da alcuni bagnanti, abituati a frequentare quel tratto, accanto a rocce e sassi, del vasto litorale quartese. Non era un sub professionista, Perra: amava fare immersioni ma in modo totalmente amatoriale, tanto che il suo nome non risulta in nessuna delle poche e ufficiali società sportive che promuovono le immersioni subacquee come attività sportiva. Sul posto è giunta la polizia, con guardia costiera e anche il medico legale Roberto Demontis.
Una serie di particolari riscontati dal medico hanno permesso di chiudere le indagini sul decesso del cinquantacinquenne Gianluca Perra: morte non violenta, punto. Non c’è voluto molto per risalire alla sua identità: le macchine parcheggiate a ridosso di Cala Regina non erano tantissime e individuare quella di Perra non è stata un’odissea.
Le forze dell’ordine hanno poi avvisato i familiari dopo il recupero della salma, effettuato da un’agenzia funebre di Sestu. L’ultimo atto sarà il funerale del sub amatoriale, che si svolgerà a Quartucciu, paese nel quale era andato a vivere e dove risiedeva con compagna e figlio minorenne. Ogni tanto ritornava dalle parti anche di Pirri, dove in tanti hanno avuto modo di conoscerlo sin dai tempi della gioventù, anche come giocatore di una piccola squadra di basket locale e simbolo, per un po’ di tempo, proprio della stessa Municipalità di Pirri.
