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“A Gaza si muore di fame, facciamo rumore”: in centinaia a Cagliari per la Palestina

Tamburi, clacson e musica: baccano per rompere il silenzio sul genocidio
La Redazione

“A Gaza si muore di fame, facciamo rumore”: manifestazione a Cagliari, in centinaia per la Palestina

“A Gaza si muore di fame, facciamo rumore”: manifestazione a Cagliari, in centinaia per la Palestina. Ieri alle 19 piazza San Domenico si è riempita di voci, tamburi, cartelli e battiti di mani. L’appuntamento, lanciato da una rete di collettivi e cittadine e cittadini solidali con il popolo palestinese, ha radunato centinaia di persone nel cuore di Cagliari. Il titolo dell’iniziativa parla chiaro: “A Gaza si muore di fame, facciamo rumore”.

Il corteo ha attraversato le vie del quartiere Villanova, accompagnato da slogan, musica e interventi dal megafono. Donne, giovani, famiglie e attivisti hanno camminato insieme con un messaggio semplice e diretto: “La fame come arma è un crimine di guerra”. A Gaza, denunciano, la popolazione civile sopravvive sotto assedio, tra bombardamenti e carenze di cibo e medicinali. La manifestazione ha voluto rompere il silenzio e richiamare l’attenzione su quello che molti definiscono un genocidio.

Durante il presidio, gli organizzatori hanno ricordato la condizione delle donne, dei bambini e degli anziani che ogni giorno affrontano l’occupazione militare e la fame. Hanno chiesto alla comunità internazionale di agire concretamente per fermare l’aggressione e hanno accusato i governi occidentali di complicità con il regime di apartheid.

Nel quartiere Villanova, il corteo ha proseguito con una lunga catena umana e con momenti di riflessione collettiva. Alcuni partecipanti hanno letto brani di testimonianze dirette da Gaza, altri hanno raccontato esperienze personali di solidarietà e mobilitazione.

Noi resistiamo con loro facendo rumore” – hanno ripetuto dal microfono – “perché stare zitti significa accettare l’ingiustizia. Siamo qui per la libertà, per la dignità di tutti i popoli oppressi”.

L’iniziativa si è conclusa con un applauso collettivo e con l’invito a continuare la mobilitazione. La voce della piazza ha ribadito che la solidarietà non si spegne.

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