Si accende ancora di più il dibattito sulla funicolare di Cagliari. Il progetto è chiuso in un cassetto, va detto, e non entusiasma il sindaco Massimo Zedda.
Meglio, non l’ha mai entusiasmato, tanto che è tutta una possibile “ricetta” sulla viabillità del suo precedessore, Paolo Truzzu.
Dopo la stroncatura netta all’ipotesi di spendere 40 milioni per un chilometro di rete, avvenuta da parte di Italo Meloni, arriva la replica del consigliere di Fratelli d’Italia, Pierluigi Mannino sulla funicolare a Cagliari.
Eccola, di seguito.
Egregio Professor Meloni ,
ho letto le sue dichiarazioni sul progetto d’interconnessione San Benedetto- Yenne (la funicolare) e rimango decisamente perplesso nell’apprendere le sue valutazioni di negatività sull’opera.
Non fa nessun accenno, nell’ esprimere il suo giudizio negativo, a elementi oggettivi quali lo studio di fattibilità e l’analisi costi benefici del progetto, ma si limita a considerazioni generiche ma nette sul progetto stesso.
Non essendo un esperto, quale è lei, del settore ma un semplice laureato in Scienze Politiche non argomenterò la mia posizione con questioni prettamente tecniche, queste le lascio a Lei e a chi vorrà inserirsi in questo civile confronto di idee.
Mi soffermerò, invece, su questioni di metodo. In particolare vorrei ricordare, essendone venuto a conoscenza, gli approfondimenti progettuali fatti in questi anni.
Funicolare Cagliari
A) il progetto della funicolare Yenne – S.,Benedetto è presente negli strumento di pianificazione da ben 16 anni (Pum del 2009 e Pums del 2021). Non nasce da una scelta politica degli ultimi anni, ma ha radici storiche, fin dal piano regolatore di Cagliari degli anni 20;
B) mi risulta che tale studio sia stato condotto con rigore e serietà assoluta, anche con la partecipazione di tecnici di livello internazionale;
Mi risulta, inoltre, che siano stati accuratamente approfonditi tutti gli aspetti che, normalmente, si considerano in sede di progettazioni complesse e tra questi:
1) analisi su domanda e accessibilità;
2) studi geotecnici, tecnologici e archeologici;
3) simulazioni di traffico;
4) valutazioni di coerenza con i piani vigenti, urbanistici e trasportistici;
5 ) analisi gestionale, economica e finanziaria;.
6) Analisi costi/benefici;
7) indagini di gradimento tra i potenziali fruitori dalle quali è emerso che più dell’82% era favorevole al progetto e oltre il 57% ha affermato di doversi muovere molto spesso tra i due poli commerciali (Yenne e San Benedetto) dovendo, purtroppo, fare il periplo della città. I
l polo di San Benedetto, una volta messo in comunicazione diretta e rapida con quello stampacino, potrebbe essere determinante per soddisfare la domanda di parcheggi in zona Yenne e nel quartiere di Castello che soffre da troppi decenni i problemi legati all’isolamento che ne ha causato lo spopolamento.
I dati sulla funicolare Cagliari
Infine, nota tecnica, è bene evidenziare che gli indicatori del progetto TIR (tasso di rendimento interno ) e VANE ( valore attuale netto di progetto) sono ampiamente positivi e che il progetto è finalizzato al miglioramento dell’accessibilità e all’abbattimento delle barriere architettoniche.
Oggi tanti disabili rinunciano a muoversi perché non sempre i risultati delle progettazioni non sono adeguati alle esigenze degli stessi perché, purtroppo, progettisti e disability manager non partono, nel fare le scelte progettuali, dal punto di vista dei disabili.
Le conclusioni
Concludo evidenziando una cosa che ritengo elementare e di facile comprensione per tutti: prima di dire che un progetto è utile oppure no dobbiamo abituarci a ragionare anche davanti ai numeri e alle analisi costi benefici dopo di ché sarà la politica a decidere. Guai a partire da dogmi o posizioni pregiudiziali. Ecco, questo è il metodo che vorrei per sviluppare la nostra città e che mi aspetto condividano tutti i portatori di interesse, come Lei.