Cagliari, l’annuncio del Ministero della Difesa: “No al fotovoltaico sul colle di Sant’Elia”
Cagliari, l’annuncio del Ministero della Difesa: “No al fotovoltaico sul colle di Sant’Elia”. Nessun parco fotovoltaico sorgerà sul colle cagliaritano di Sant’Ignazio. Il Ministro della Difesa Guido Crosetto ha ufficialmente comunicato l’esclusione dell’area dal bando nazionale “Energia 5.0” dell’Agenzia Difesa Servizi, destinato all’individuazione di terreni militari da riconvertire per la produzione di energia rinnovabile.
- Leggi anche La Regione “blinda” il colle Sant’Elia a Cagliari: il mega impianto fotovoltaico non si farà
Il presidente del Consiglio regionale, Piero Comandini, ha letto in aula il contenuto della lettera ministeriale, esprimendo grande soddisfazione per una decisione che restituisce piena centralità alle istanze del territorio. “Nel mio intervento del 2 luglio – ha ricordato Comandini – ho ribadito la necessità di restituire quei terreni ai sardi, come previsto dall’accordo Stato-Regione firmato nel 2008. Oggi raccogliamo il frutto di quel lavoro”.
Anche Paolo Truzzu, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio regionale, ha accolto con favore la notizia. “Avevamo già ricevuto rassicurazioni dal ministro Crosetto – ha spiegato Truzzu – e la conferma non ci sorprende. Quelle aree risultano tutelate da vincoli paesaggistici e ambientali. Per questo motivo, il Governo ha scelto di non includerle nel bando nazionale. La decisione rafforza il nostro impegno per proteggere i luoghi di valore ambientale e culturale in tutta la Sardegna”.
L’esclusione del colle di Sant’Ignazio dal progetto “Energia 5.0” interrompe un’ipotesi che aveva sollevato dubbi e preoccupazioni nella comunità locale. Le forze politiche regionali, unite su questo fronte, hanno difeso la vocazione storica e naturalistica di Sant’Elia, opponendosi a interventi ritenuti incompatibili con il paesaggio e la memoria collettiva del luogo.
La Regione Sardegna, con il sostegno delle istituzioni locali, intende proseguire nel percorso di restituzione e valorizzazione dei beni militari dismessi, per restituirli ai cittadini e garantire uno sviluppo coerente con le esigenze del territorio.