Apprendo che, mentre 26 cittadini italiani stanno per lasciare Israele su un volo charter, altri 15 dovranno attendere l’espulsione attraverso procedura giudiziaria nelle carceri israeliane, dove le condizioni di detenzione – è risaputo – risultano particolarmente dure e assolutamente non rispettose dei diritti umani.
Le informazioni ricevute dal team legale circa le modalità degli arresti sono preoccupanti: “il gruppo degli italiani ha subito le stesse condizioni disumane degli altri: armi puntate addosso, mani legate dietro la schiena, costretti a sedersi sulle ginocchia per molto tempo, costretti a stare sotto il sole che era molto caldo, spintoni durante i trasferimenti... A tutti quanti è stato negato l’accesso all’acqua e alla toilette per almeno cinque ore, anche ai più anziani. Insomma: maltrattamenti.”
Destano inoltre grave preoccupazione, oltre che sdegno, le provocazioni e le minacce del Ministro Ben-Gvir. Temo che gli attivisti possano subire ulteriori vessazioni come forma di punizione.
È positivo che la diplomazia italiana stia monitorando da vicino la situazione. Manteniamo tutti alta l’attenzione affinché gli ambasciatori di umanità della Flotilla possano tornare tutti a casa sani e salvi.