Cagliari si posiziona al 40° posto nella classifica nazionale dei 114 comuni analizzati dall’Osservatorio CNA “Comune che vai fisco che trovi”. I dati rivelano una pressione fiscale sulle imprese pari al 51,4%, che tradotta in tempo significa 188 giorni di lavoro destinati al pagamento delle tasse. Soltanto dopo il 9 luglio, le imprese del capoluogo possono contare su redditi realmente disponibili per i consumi personali e la gestione interna.
L’analisi prende in considerazione un’impresa tipo: un’attività individuale con laboratorio artigiano di 350 metri quadrati, negozio di 175 metri quadrati, valore immobiliare complessivo di 500mila euro, ricavi medi di 431mila euro e reddito d’impresa di 50mila. I conti includono un costo del personale di 165mila euro, quattro operai e un impiegato, più 160mila euro di costo del venduto e 56mila euro di ammortamenti e altre spese.
Il rapporto evidenzia un lieve calo della tassazione media nazionale, scesa dal 52,8% del 2023 al 52,3% del 2024. Restano però differenze significative tra territori. Bolzano si conferma la città con la pressione fiscale più bassa, pari al 46,3%, mentre Agrigento chiude la classifica con il 57,4%.
Cagliari si colloca in una fascia intermedia, ma il dato rimane impegnativo per le piccole imprese locali che lamentano un sistema ancora troppo oneroso e complesso. Cna ricorda che la pressione più alta riguarda le aree dove la qualità dei servizi risulta meno efficiente, soprattutto in tema di gestione dei rifiuti e addizionali comunali.
Dario Costantini, presidente nazionale CNA, sottolinea la necessità di un fisco più semplice ed equo: “Il livello di tassazione resta molto alto e frena la crescita”. Anche il viceministro Maurizio Leo conferma l’impegno a semplificare la fiscalità e a introdurre strumenti di sostegno mirati.


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Fisco a Cagliari: imprese al 51,4% di pressione fiscale, 188 giorni di lavoro per pagare le tasse
Il capoluogo sardo 40esimo su 114 città italiane. Un’impresa tipo lavora oltre 6 mesi per il fisco
La Redazione