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“Finte multe da pagare a Cagliari, occhio alla truffa”

Arrivano email con sanzioni da saldare entro poche ore: uno stratagemma per sottrarre denaro
La Redazione

“Finte multe da pagare a Cagliari, occhio alla truffa”

“Finte multe da pagare a Cagliari, occhio alla truffa”. Dopo le multe reali, arrivano anche quelle fasulle. Negli ultimi giorni diversi cittadini della Sardegna hanno segnalato ad Adiconsum messaggi sospetti con oggetto “Avviso di ritardo nel pagamento”. Le email, arrivate da indirizzi non certificati, contengono presunte multe da saldare entro poche ore. All’interno compare un link che rimanda a un sito truffaldino, capace di clonare in tutto e per tutto l’interfaccia di PagoPA.

Il meccanismo della truffa punta a spingere la vittima a inserire i dati della carta di credito o del conto corrente. In questo modo i criminali informatici riescono a sottrarre denaro e informazioni sensibili.

Gli esperti di Adiconsum Sardegna spiegano che PagoPA non invia mai email o SMS con link cliccabili. Le comunicazioni ufficiali arrivano soltanto da indirizzi certificati, come noreply-checkout@ricevute.pagopa.it. Ogni altra modalità deve destare sospetto e indurre a verifiche immediate.

L’associazione dei consumatori consiglia alcune regole pratiche per difendersi: non cliccare su link sospetti, controllare sempre le eventuali multe sul sito ufficiale dell’ente o tramite SPID e CIE, e contattare subito la banca in caso di pagamento già effettuato. Chi subisce il raggiro deve inoltre presentare denuncia alla Polizia Postale e segnalare l’accaduto ad Adiconsum, per contribuire a mappare il fenomeno e avviare azioni di contrasto.

La prevenzione rappresenta la migliore difesa contro le truffe digitali. Per questo Adiconsum invita i cittadini a diffondere l’allerta tra parenti, amici e conoscenti, in modo da ridurre i rischi per le persone meno esperte nell’uso delle tecnologie.

Gli attacchi informatici legati a finti pagamenti o avvisi di sanzioni non conoscono pause e sfruttano spesso la fretta o la paura di chi riceve l’email. La conoscenza delle procedure ufficiali e l’attenzione ai dettagli possono fare la differenza tra un clic innocuo e una truffa dai risvolti molto gravi.

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