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Femminicidio di Quartucciu, Paolo Randaccio entra in carcere: “Dovrà scontare 8 anni”

A 4 anni dall’accoltellamento di Angelica Salis il pensionato varca, per la prima volta e con varie attenuanti, l’ingresso del penitenziario. I suoi avvocati studiano già come evitargli tutta la detenzione: ecco le ipotesi
La Redazione

Femminicidio di Quartucciu: Paolo Randaccio, il pensionato che 4 anni fa ha ucciso a coltellate la moglie, Angelica Salis, entra per la prima volta nel carcere di Uta. Sono stati i carabinieri della stazione di Mandas a dare esecuzione a un ordine di carcerazione emesso dall’ufficio esecuzioni penali della Procura della Repubblica di Cagliari nei confronti del 70enne, già riconosciuto colpevole del femminicidio della moglie e di precedenti, prolungati maltrattamenti in ambito familiare. L’uomo, rintracciato nella sua abitazione di via Garibaldi, dovrà espiare una pena residua complessiva di otto anni, tre mesi e sette giorni di reclusione, stabilita in via definitiva a seguito del cumulo delle condanne pronunciate dai giudici di merito e divenute irrevocabili, tutti legati al femminicidio di Quartucciu.

La vicenda affonda le radici nel tragico pomeriggio del 9 settembre 2021, quando il pensionato, al culmine di una lite per futili motivi, colpì a morte la consorte all’interno dell’appartamento di Quartucciu nel quale vivevano da molto tempo. Fu lui stesso, subito dopo, a telefonare al 112 e ad attendere i militari sul pianerottolo: i carabinieri della stazione di Selargius e del nucleo operativo e radiomobile di Cagliari lo avevano arrestato in flagranza, trovando la vittima priva di vita con il coltello conficcato al collo. L’inchiesta ricostruì non solo le modalità dell’omicidio, ma anche un lungo quadro di violenze psicologiche e fisiche maturate negli anni precedenti.

Oggi, completate le procedure di rito, l’arrestato è entrato in una cella di Uta, dove dovrà scontare la pena definitiva. L’anziano è difeso dagli avvocati Andra Nanni e Luca Pennisi: “La sentenza da ieri è definitiva, valuteremo quali strade intraprendere per un alleggerimento”, spiega l’avvocato Nanni, “magari fargli scontare una parte ai domiciliari o in una struttura come una comunità protetta”.

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