La curiosa vicenda al cimitero di San Michele a Cagliari.
Questa mattina una famiglia è rimasta chiusa nel cimitero di San Michele a Cagliari. Una vicenda curiosa dovuta a un malinteso sugli orari del cimitero cagliaritano la domenica: normalmente, infatti, il cimitero di San Michele chiude alle 13:30 la domenica. La famiglia si è presentata ai cancelli alle 13:40.
La vicenda della famiglia di origine iraniana.
Tre donne, un uomo, un bimbo e una bimba sono rimasti chiusi dentro al cimitero, pensando che, la domenica, fosse possibile visitare i propri cari anche nel pomeriggio: “Non sapevamo che la domenica pomeriggio fosse chiuso. L’ultima volta eravamo venuti per una festività proprio di domenica, e il pomeriggio era aperto. Per questo non abbiamo pensato di controllare l’orario, sicuri che fosse aperto. Non avevamo capito il senso delle sirene, lo avevamo attribuito a un allarme di qualche fabbrica nei dintorni. Ci vorrebbe un presidio fisso, anche 24 ore su 24, ai cancelli di accesso”.
Il vecchio dibattito sull’apertura del cimitero la domenica pomeriggio.
L’apertura del cimitero di San Michele la domenica pomeriggio è un tema che spesso fa discutere, tra chi pensa che sia solo una questione di organizzazione personale e chi, lavorando tutta la settimana, troverebbe comodo poter portare un fiore a un proprio caro o pregare davanti alla sua tomba la domenica pomeriggio, potendo disporre del giorno libero proprio soltanto la domenica.
La liberazione della famiglia iraniana.
Per nulla spaventati, ma divertiti dalla situazione, i membri della famiglia intrappolata nel cimitero di San Michele hanno accettato di raccontarci la loro vicenda: "Siamo di origine iraniana. Gestistivamo un negozio di tappeti persiani a Cagliari. La famiglia è presente da tanti anni in Sardegna, e abbiamo diversi cari nel cimitero del Capoluogo".
Allertate le autorità, dopo circa 20 minuti, la famiglia è stata accompagnata a un'uscita secondaria grazie all'intervento del personale del Cimitero.
Una vicenda che ha rallegrato la giornata della famiglia iraniana, in un luogo da cui spesso si va via con la mente colma di ricordi e le lacrime agli occhi.
