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Esame dei Ris sui vestiti di Michael Frison: si cercano segni di violenza

Il ragazzo inglese di origini sarde è scomparso nelle campagne di Luras quest’estate e da allora si sono perse le tracce; la madre, che non crede che si sia allontanato di propria volontà, chiede a più riprese che si apra un’indagine accurata
La Redazione


I carabinieri del Ris di Cagliari esamineranno gli indumenti indossati da Michael Frison, il ragazzo inglese di origini sarde scomparso lo scorso luglio nelle campagne galluresi di Luras, prima che venissero perse le sue tracce. Lo ha deciso il sostituto procuratore di Tempio Pausania, Alessandro Bosco che ha così aperto una nuova fase di indagini sulla sparizione del giovane.
Gli accertamenti tecnici disposti dalla Procura serviranno a stabilire se ci sono state violenze o costrizioni sul giovane, come ha sempre pensato la madre di Michael, Cristina Pittalis, che non ha mai creduto che il figlio si sia allontanato volontariamente e da questa estate continua con amici e volontari la ricerca nelle campagne di Luras del figlio. Michael, infatti, dopo una vacanza ospite di alcuni familiari a Sassari, aveva già annunciato la sua volontà di far ritorno a Londra dove viveva. Per questo la madre ha sempre avuto dubbi sulla dinamica della sua scomparsa, chiedendo a più riprese alla Procura di aprire un’indagine accurata.
Questa mattina, dopo avere appreso la decisione del pm Bosco, Cristina Pittalis ha affidato un suo sfogo ai social, sui quali è molto attiva e continua a lanciare appelli. “Avevo i miei sospetti, – scrive Pittalis su Facebook – dati da ricerche approfondite fatte da me e il mio avvocato Maria F. Marras, e grazie soprattutto al grande lavoro fatto dal maresciallo del comando di Luras che ha sempre creduto in me e che si è sempre impegnato a sostenere la famiglia durante tutti questi mesi di angoscia. Le informazioni sono coperte da segreto di indagine; informazioni talmente segrete che non vengono comunicate neanche alla famiglia, e questo l’ho sempre accettato. Certo, son felice di questa notizia, ma non vi nascondo di esserci rimasta male. Avrei preferito ricevere comunicazione dalla Procura. Ad ogni modo, cerchiamo Michael e uniamo le forze affinché possa tornare a casa al più presto”.
Al vaglio degli investigatori e degli uomini del nucleo operativo della Compagnia di Tempio ci sarebbero poi i contatti che Michael Frison avrebbe avuto con alcune persone prima della sua sparizione.

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