È stato il leader dei contatti con l’estero per l’approvvigionamento di droghe sintetiche, su tutte la terribile ketamina, ma non solo, da spacciare anche alle serate danzanti organizzate nei locali di Cagliari e, in estate, anche in altri Comuni della costa sud della Sardegna. Matteo Putzu, 30 anni, in arte Dj Zola, difeso dall’avvocato Emanuele Pizzoccheri Orofino, per i carabinieri che hanno svolto indagini per quasi due anni è la figura principale di un gruppo di otto persone, tutte coinvolte a livelli più o meno gravi con la droga, la metà delle quali finite in carcere. Nel centinaio di pagine di ordinanza che porta la firma della gip Elisabetta Patrito, proprio Putzu viene indicato come “personaggio principale” di tutta la vicenda. Capace di scovare droghe sintetiche in varie parti di Europa e di contare su alcuni giovani disposti anche a custodirgli le “partite” di stupefacenti. Giovane, ma abbastanza adulto per essere considerato “radicato nel mondo del narcotraffico” al pari dei suoi sodali: gli altri tre a finire in cella sono stati Andrea Murru, 36 anni di Quartucciu, anche lui dj e difeso dall’avvocato Marco Fausto Piras; Oussama Moi, 38 anni di Cagliari, tutelato dall’avvocatessa Roberta Cannas e dal suo collega Stefano Basciu; Davide Francesco Gerina, 29 anni, residente a Villasimius.
Ai domiciliari è, invece, finito un produttore e dj che si esibisce in tutta Europa e negli Usa: Christopher Wayne Tooker, 39 anni, residente a Carloforte e gestore di una propria attività di spaccio di droga nel Sulcis. Sempre agli arresti domiciliari sono finiti Alessio Leonori, 29 anni, di Cagliari, attivo nel settore delle pompe funebri e definito nell’ordinanza “custode e collaboratore dello stupefacente di Putzu, nonchè pusher in proprio di ketamina, ed Edoardo Antonio Bonogli, 25enne, di Villacidro, anche lui con affari riconducibili a quelli di Wayne Tooker.