Il Cagliari non supera se stesso: non batte il suo primato di risultati consecutivi. E, dopo sette punti in tre partite, si ferma.
A Torino sconfitta meritata. Senza attenuanti: nessuna azione da gol, nessun tiro in porta. E centrocampo e difesa allo sbando ogni volta che il Torino attaccava, soprattutto dalle fasce. Tutto questo a soli cinque giorni dal quattro a uno con il Lecce che aveva regalato bel gioco e soprattutto l’addio al terzultimo posto.
Il Cagliari, solo domenica, sembrava aver trovato modo e soluzione per scappare o almeno stare lontani dall’inferno. Ieri sera invece ha capito, ma forse solo negli spogliatoi a fine gara, che la lotta per la salvezza sarà dura fino alla fine.
L’errore di Nicola è stato forse quello di essersi fidato degli uomini della svolta nella gara con i salentini: dentro subito Deiola, Marin e Gaetano. Il mister ha creduto, soprattutto per gli ultimi due, che la scintilla fosse già fuoco. E invece il Cagliari sin dai primi minuti è sembrata una squadra senza equilibrio. Con la manovra che ha subito risentito dell’assenza dei soliti (e solidi) Makoumbou e Adopo. Due che magari non avranno il lancio lungo o qualche giocata di Marin. Ma che sono sempre lì a raddoppiare quando la difesa ha bisogno.
Comprensibile il ragionamento del mister: come si fa a lasciare fuori i tre che appena cinque giorni fa avevano trascinato la squadra alla vittoria? Nicola non ha avuto paura di osare. Però è andata male. Quando poi ha cambiato di nuovo tutto, è arrivato il gol del raddoppio granata. Per il tecnico rossoblù fatica è la parola chiave per capire cosa è successo:
“Eravamo più stanchi, dopo tre gare in cui avevamo speso molto. Stiamo cercando di fare recuperare qualche calciatore, ma nel complesso abbiamo pagato dazio a livello fisico. Abbiamo speso molto fisicamente e nervosamente, stiamo cercando quando possibile di fare rifiatare qualcuno, ma oggi non avevamo la giusta aggressività e lucidità. Abbiamo bisogno di questo stacco di tre giorni per recuperare energie e preparare la prossima”. Ora mercato (chiusura il 3 febbraio) e Lazio, prossimo impegno casalingo proprio lunedì 3. Sul primo fronte, sono giorni decisivi per arrivare a Dessers o a Johnsen. Nicola però pensa al campo: “Sarà una bella partita, competitiva, ci dovremo fare trovare pronti e sono convinto che non mancheremo. Al di là dell’avversario, abbiamo la nostra idea e cerchiamo di portarla avanti”.