Dolore a Cagliari per la morte improvvisa di Franco Deplano.
Dolore a Cagliari per la morte improvvisa di Franco Deplano. La morte di un professionista della sanità, capace di essere sempre in prima linea nei momenti “sanitari” più importanti di tanti pazienti, non poteva e non doveva passare sottotraccia. Così non è stato, visto l’altissimo numero di messaggi di cordoglio, per Franco Deplano, infermiere del Brotzu morto ad appena 56 anni, stroncato da un malore improvviso mentre stava partecipando al funerale di un suo parente. Un dramma, con tutto il mondo sardo della sanità che sin da subito e ancora adesso vuole tributargli un giusto omaggio. “Ha partecipato attivamente con Mauro Frongia prima , con Solinas dopo, alla realizzazione di oltre 1000 trapianti di rene. Aldilà della grande professionalità ricordo di Franco la grande disponibilità nei confronti dei pazienti e la grande vicinanza con le associazioni che si occupano di trapianti e trapiantati”, così Pino Argiolas, della onlus Prometeo. “Perdiamo in tanti una bravissima persona, un grande operatore sanitario che ha contribuito fattivamente a salvare tante persone con un trapianto. Ciao Franco, hai dato tanto alla sanità pubblica e ora riposa in pace”.
Sconvolto anche Fabrizio Marcello, infermiere a Is Mirrionis e volto principale della politica cittadina tra le fila del Pd. “Franco ha diretto e coordinato con dedizione i blocchi operatori del Brotzu, un ruolo che hai ricoperto con maestria e passione.
La notizia della tua scomparsa ha generato un’ondata di tristezza e dolore tra noi colleghi, pazienti, amici e familiari. Ma in questo dolore c’è anche un profondo senso di gratitudine e amore per la persona che sei”, così Marcello. “Franco non sei solo un professionista stimato, la cui competenza e dedizione sono riconosciute da tutti noi. Sei molto di più: sei un infermiere benvoluto, la cui umanità, empatia e sorriso contagioso illuminavano le giornate di chiunque avesse la fortuna di incontrarti.
Continueremo a portare avanti i tuoi insegnamenti, la tua etica del lavoro e, soprattutto, l’amore e la cura dei pazienti”.
