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Discoteche, il piano del rilancio in Sardegna: “Devono essere un’opportunità per i giovani”

I tempi d’oro delle serate danzanti? Possono tornare anche nell’Isola. Andrea Massa, patron de Lo Sciabecco e coordinatore Silb (nel tondo), ne è sicuro: ecco cosa bisogna fare
Paolo Rapeanu

Divertimento e lavoro per le discoteche in Sardegna

A metterle in fila, pensando alla Sardegna, servirebbe un super esperto o nostalgico di discoteche. Fermandosi al sud Sardegna, partendo dal Cagliaritano, quasi: dalle storiche K2, Kilton, Grillo, Eurogarden, Charlie, per arrivare alle più “giovani” Hangar, Open Gate, Varadero, Budda Beach. E la lista è più lunga, tutti i nomi sinora snocciolati sono uniti da un triste risultato: la chiusura.

Dove prima si ballava ora si fanno giri coi carrelli della spesa o si acquistano treni di gomme per le automobili. In tutta la regione sono poche le disco rimaste, sparpagliate da nord a sud. Lo spazio, quindi, anche per costruire su macerie, non manca. D’altronde, intelligenza artificiale messa da parte, ci sono ancora nel 2025 persone che possono cullare il sogno di diventare organizzatori di serate, pr o deejay.

Andrea Massa

“Il mio impegno sarà quello di dare dignità a chi lavora seriamente in questo settore. Vogliamo salvaguardare le imprese che rispettano le regole, dialogare con le istituzioni e rappresentare la discoteca non più come un problema, ma come un’opportunità per il territorio e per i giovani”, afferma Massa, con accanto Emanuele Frongia della Fipe e Maurizio Pasca, leader nazionale del Silb.

Da 29 anni guida una delle disco superstiti in Sardegna e sa come far rifiorire il settore: “Tra i nostri obbiettivi c’è quello di rilanciarlo in un’Isola come la nostra che potrebbe contare molti più imprenditori rispetto a quelli che ci sono allo stato attuale, si tratta di un valore economico e sociale”. Forze fresche cercasi, quindi. Intanto, a Pula con la discoteca Tsunami, un primo ma importante tassello.


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“Il nostro settore rappresenta una parte fondamentale dell’offerta turistica del Paese,” ha dichiarato Maurizio Pasca, “e con questa nomina vogliamo rilanciare il lavoro nel Sud Sardegna, anche in memoria del compianto presidente Murgioni. Andrea Massa avrà il compito di gestire e sviluppare l’associazione di categoria in questo territorio strategico”.

Discoteche, come costruire il futuro in Sardegna

Durante l’incontro nella sede cagliaritana della Confcommercio, Pasca ha tracciato un quadro dettagliato: “Negli anni ’80 e ’90 le discoteche in Italia erano un modello culturale ed economico. Oggi resistiamo con duemila locali rispetto ai 5mila del passato. Abbiamo subìto duramente il colpo del Covid, primi a chiudere e ultimi a riaprire, molte attività non ce l’hanno fatta. A ciò si aggiunge l’abusivismo: chioschi, bar e locali improvvisati”.

Il presidente ha anche sottolineato l’azione concreta del Silb nella lotta all’abusivismo: “Abbiamo istituito una commissione specifica che invia esposti alle autorità competenti: nel solo 2024 ne abbiamo presentati 2600, ma solo un centinaio hanno prodotto la chiusura delle attività irregolari. Serve una risposta più incisiva da parte delle istituzioni”.

Secondo i dati diffusi, il comparto dell’intrattenimento notturno in Italia genera un fatturato stimato in un miliardo di euro, coinvolgendo direttamente oltre duemila discoteche, mentre quello degli esercizi complementari come bar, alberghi e locali notturni vale almeno altrettanto ma in forma totalmente abusiva.

Emanuele Frongia, presidente Fipe Confcommercio Sud Sardegna, ha concluso: “Le discoteche sono oggi luoghi in cui si incontrano musica, spettacolo e creatività. Ospitano operatori culturali, eventi, produzioni artistiche. Sono parte integrante dell’ecosistema economico e turistico del territorio”.

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