Prosegue la campagna di promozione della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani da parte dei volontari della Fondazione āUniti per i Diritti Umaniā che nella mattinata di sabato 23 novembre hanno distribuito un centinaio di libretti contenenti i trenta articoli dichiarati dalle Nazioni Unite come universali e inalienabili, tra gli esercenti e gli avventori del mercato settimanale a Serramanna.
Il titolo del libretto distribuito ĆØ una semplice ma altrettanto provocatoria domanda: āChe cosa sono i Diritti Umani?ā. Un quesito che li incuriosisce mettendoli contemporaneamente in difficoltĆ visto che la maggior parte delle persone contattate non ne sa elencare più di due o tre. āDi quale religione si tratta?ā confondendo i diritti con un messaggio religioso; āPerchĆ© esistono ancora i Diritti Umani?ā oppure: āCosa posso fare io? Tanto decidono sempre loroā e ancora: āDallo ai politici questo libretto, a me non serveā¦ā sono solo alcune delle risposte che fanno emergere con chiarezza quanto il problema sia ignorato e, sicuramente, non tra le prioritĆ di una gran parte delle persone.
Un senso di profonda sfiducia, rassegnazione e, ancor peggio, indifferenza affiora dalle conversazioni tra i volontari e i cittadini. I volontari notano che lāargomento ĆØ più sentito tra i giovani che tra le persone āmatureā che, proprio perchĆ© più vissute, dovrebbero essere più sensibili e aperte allāargomento ādirittiā. Sembrerebbe che le esperienze di una vita segnata da sconfitte e diritti negati li abbia disillusi, mettendo fine ai sogni di giustizia per cui da giovani hanno lottato sognando un mondo migliore per tutti. Ma quelli sono tempi passati, come ha detto un’anziana signora: āho più di 90 anni e posso dire di aver vissuto momenti molto difficili ma mai come questi, nonostante le difficoltĆ , un tempo, si viveva meglio di oggi. Cāerano altri valori. Ci si rispettava e ci si aiutava a vicenda.ā
Questa situazione da ulteriore valore alle parole del filosofo e umanitario L. Ron Hubbard che scriveva: "I Diritti Umani devono essere resi una realtĆ e non un sogno idealistico". Considerando le reazioni e i commenti, non possiamo affermare che il lavoro per realizzare questi valori sia stato portato a termine. Il cammino ĆØ ancora lungo prima che una nuova cultura dei diritti abbia preso piede nella societĆ e che ognuno si senta responsabile dei propri diritti e di chi gli sta attorno.
Il cambiamento parte da ciascuno di noi e la rassegnazione e lāindifferenza sono le prime nemiche nella realizzazione dei trenta articoli della Dichiarazione Universale dei Diritti Umani; ĆØ necessaria maggiore partecipazione e presa di coscienza e responsabilitĆ da parte di tutti. Per questo i volontari saranno nuovamente in campo a Nuoro nella giornata di martedƬ 26 novembre a diffondere i valori universali dei nostri Diritti senza dimenticare che gli stessi Diritti sono anche degli altri.