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Dermatite bovina, gli allevatori sardi strigliano la Todde: “Serve subito lo stato di emergenza”

La tensione è alle stelle, il virus spaventa il mondo delle campagne: “Sì agli abbattimenti selettivi e ristori sicuri”
Paolo Rapeanu

Dermatite bovina in Sardegna, La tensione nel mondo dell’allevamento sardo ha superato il livello di guardia. A lanciare l’allarme è Coldiretti Sardegna, che ha inviato una lettera urgente alla presidente della Regione Alessandra Todde chiedendo l’attivazione immediata dello stato di emergenza per la diffusione della LSD (Lumpy Skin Disease), la “dermatite nodulare contagiosa”.

Il documento legato alla dermatite bovina in Sardegna – firmato dal presidente Battista Cualbu e dal direttore Luca Saba – è un appello alle istituzioni: “La situazione è diventata insostenibile. Siamo di fronte a un bubbone che rischia di esplodere. Gli allevatori sono allo stremo e la tensione sociale ha raggiunto livelli esplosivi. Le istituzioni devono assumersi la responsabilità di interventi urgenti e concreti”, si legge nella nota.

Tra le priorità indicate da Coldiretti spiccano l’introduzione di abbattimenti selettivi (e non indiscriminati), un fondo di ristoro per compensare le perdite dovute a vaccinazioni e abbattimenti, indennizzi calcolati sui prezzi reali di mercato e aiuti per sostenere i maggiori costi legati al blocco delle movimentazioni.

Nel mirino anche la necessità di costruire contratti di filiera strutturali che coinvolgano anche la Grande Distribuzione Organizzata, con l’obiettivo di garantire acquisti di carne locale a prezzi equi e stabili, assicurando reddito e continuità al comparto.

 “Ancora una volta Coldiretti ha ascoltato le difficoltà, le perplessità e le proposte dei soci e allevatori e si è fatta portavoce di una linea unitaria, frutto della capacità di tradurre in proposte concrete le esigenze del territorio – sottolineano Cualbu e Saba – serve è una strategia straordinaria, condivisa. La gestione della malattia deve essere coerente con le evidenze scientifiche ma che siano tradotte in misure bilanciate alle necessità delle imprese e immediate per garantire continuità alle aziende e una prospettiva certa alla filiera”.

Dermatite bovina in Sardegna, ecco le proposte nel dettaglio

  • Adottare una linea chiara sugli abbattimenti che devono essere selettivi e non indiscriminati, in linea con quanto indicato anche dall’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Teramo che si è espresso chiaramente a seguito della richiesta di Coldiretti Sardegna di avere chiarimenti in merito al piano in corso soprattutto sul fronte vaccinazioni. 
  • Attivare subito un fondo di ristoro per compensare i danni economici subiti a causa degli abbattimenti e della campagna vaccinale, con indennizzi calcolati sui prezzi correnti del mercato bovino.
  • Interventi urgenti per coprire i maggiori costi legati al blocco della movimentazione degli animali e al mantenimento in azienda del bestiame che, in condizioni ordinarie, sarebbe stato già venduto.
  • Costruzione di contratti di filiera solidi e strutturali, che coinvolgano anche la Grande Distribuzione Organizzata, così da garantire – anche nel medio-lungo periodo – l’acquisto delle carni locali a prezzi equi e sostenere il reddito degli allevatori sardi.
  • Garanzie trasparenti, continue e puntuali sull’evoluzione della malattia, sull’efficacia e gli effetti del vaccino, e – qualora quest’ultimo dovesse provocare danni – sulla disponibilità di indennizzi certi, rapidi e accessibili attraverso procedure semplificate.

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