Dal Santissima Trinità al carcere di Uta, per Daniela Serreli di Maracalagonis nessun luogo “alternativo” a una cella dopo le dimissioni dal reparto di Psichiatria. A deciderlo è stata la giudice Elisabetta Patrito: nell’interrogatorio di garanzia, la 54enne che ha ammazzato a coltellate il marito, il 61enne Paolo Melis, nella loro casa di Maracalagonis, ha fatto scena muta. Dopo qualche ora di attesa, la decisione della giudice: quando ci sarà il “venir meno della infermità mentale e delle esigenze di ricovero provvisorio”, il responsabile del reparto di Psichiatria 2 del Santissima Trinità di Cagliari “dovrà comunicare tempestivamente all’autorità giudiziaria” la decisione. E, a quel punto, per la donna si apriranno le porte del penitenziario in provincia di Cagliari.
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Il carcere, a ricovero terminato, per Daniela Serreli di Maracalagonis
Rigettata la richiesta avanzata dal legale della donna, Alessio Alias: al posto di una cella, per via di problemi legati alla salute della 54enne, aveva proposto il trasferimento in una struttura sanitaria. Ma, alla fine, la richiesta è rimasta tale e non è stata accolta. Probabile, in questa situazione, che l’avvocato Alias punti al Riesame. Da quello che è emerso successivamente alla notte di follia culminata nell’omicidio di Paolo Melis, i momenti di tensione tra la coppia non erano rari e la stessa Daniela Serreli, da molti anni, aveva una serie di problemi che la portavano a dover fare affidamento anche a un Centro di salute mentale. Intanto, a breve torneranno in Sardegna il figlio e la figlia della coppia, da tempo entrambi residenti all’estero.