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Chia, dopo i cartelli contro i “criminali di guerra israeliani” la preghiera in spiaggia del rabbino

Sullo sfondo di Su GIudeu “botta e risposta” a distanza tra l’attivista Luisi Caria e il rabbino Fabrizio Haim Cipriani: “Sì alla pace, no ai messaggi antisemiti”
Paolo Rapeanu

A Chia la preghiera del rabbino dopo i cartelli contro “i criminali israeliani”. Sullo sfondo della spiaggia sarda di Su Giudeu a Chia è andato in scena il “botta e risposta” tra chi, come l’attivista di ultrasinistra Luisi Caria, ha piazzato cartelli definiti da qualcuno “choc” contro i “criminali di guerra israeliani” (QUI la notizia) e il rabbino Fabrizio Haim Cipriani, che è riuscito a radunare sul litorale di Su Giudeu un gruppetto di devoti all’Ebraismo e, per circa un’ora, hanno tutti pregato.

Non si sono registrati disordini, uno dei partecipanti ha sventolato e appeso una bandiera di Israele: “Eravamo in quindici, pochi ma ho organizzato l’evento ieri sera”, spiega il rabbino. “Provo orrore per certi commenti antisemiti che hanno accompagnato l’annuncio dell’iniziativa, dall’augurio dei forni all”andiamoci con una bomba ora che sono tutti lì’. Alla fine abbiamo solo voluto dimostrare che siamo per la preghiera e per la pace”.

La preghiera del rabbino a Chia

Chissà se come iniziativa, organizzata dalla comunità ebraica Etz Haim basata a Genova e l’associazione Chenabura-Sardos Pro Israele di Cagliari, basterà a placare gli animi degli uni e degli altri. Il conflitto in Medio Oriente va avanti da ormai quasi due anni e gli altri. Di sicuro, soprattutto per chi coltiva una pace con la P maiuscola, può essere visto come un piccolo buon segnale il fatto che nessuno sia andato a “contestare” dal vivo il rabbino e gli altri partecipanti al momento di preghiera, ma si sia limitato a “sparate” e critiche sui social. Se fosse così anche nella realtà di tutti i giorni, avremmo sicuramente un problema con il dilagare di commenti “folli” di tutte le tifoserie nell’online ma, dal vivo, forse, meno morti e feriti.

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