Una scritta, in ricordo di Mattia Marotta, che portava il suo nome come firma, quasi come se fossero le sue ultime volontà, brutalmente cancellata vicino a un parco di Carbonia.. sfregio riuscito, sfregio compiuto senza un apparente motivo, se non quello di fare male soprattutto ai genitori del quindicenne. Nel 2014 era stata la madre Manuela a scrivere una lettera pubblica che era stata riportata dai quotidiani sardi e anche nazionali, dove aveva fatto capire che il gesto estremo che aveva compiuto il figlio era legato principalmente a problemi di bullismo, oltre a una forte timidezza.
“Non possiamo dire molto a proposito, se non che dietro quella porta per noi c’è l’ ultimo sguardo di nostro figlio, il suo ultimo respiro. L’ ultima cosa vista da mio figlio sta oltre quel vetro, e perdonatemi penso di poter affermare con certezza che se n’è andato con lo squallore negli occhi, lo stesso che purtroppo vedo in questa foto. Non posso fare altro che pensare che alle volte ci si deve arrendere e rassegnarsi ad un mondo per cui non c’è piú speranza”. Sui social, intanto, oltre a chi continua pregare per il 15enne e anche chi propone un nuovo intervento sul murale per ristrutturarlo e riscrivere tutta la frase.