In occasione dei festeggiamenti del Capodanno, dalle ore 18 del giorno 31 dicembre 2024 alle ore 6 dell’1 gennaio 2025, nel centro storico, e specificatamente nella via Roma, viale Trieste, via Pola, viale Merello, viale San Vincenzo, via La Vega, via Marche, via San Giovanni, via Bacaredda, via Sonnino, via XX Settembre e in tutta l’area delimitata dalle medesime vie sono previste le seguenti prescrizioni: divieto di introdurre, detenere, depositare al suolo contenitori di vetro o metallo; divieto di vendita per asporto o cessione a qualsiasi titolo di bevande in contenitori di vetro o metallo, da parte di esercizi pubblici, degli esercizi in sede fissa, dei titolari di autorizzazione per il commercio su area pubblica, anche erogate da distributori automatici
è fatto obbligo agli esercenti di custodire i contenitori di vetro e metallo vuoti, evitandone l’esibizione e la facilità di asporto.
Per la sicurezza urbana, così l’ordinanza a firma del sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
Nell’intera città è inoltre raccomandato il non uso di petardi, botti, razzi e in genere artifici contenenti miscele detonanti ed esplodenti ad alta rumorosità a tutela dell’incolumità e della salute di persone e di animali di affezione.
Un appello ai sindaci sardi affinché emanino ordinanze “urgenti” per vietare i botti di Capodanno. A diffonderlo il Codacons, con una richiesta che si basa su motivazioni legate alla “sicurezza dei cittadini, alla tutela dell’ambiente e alla protezione degli animali”.
“Ogni primo gennaio, come noto, un vero e proprio bollettino di guerra accompagna gli italiani: una triste lista di morti e feriti – causata dai materiali pirotecnici utilizzati per festeggiare l’arrivo del nuovo anno – rappresenta il tributo di sangue a una tradizione ormai fuori dal tempo – spiega l’associazione dei consumatori – E non si tratta solo di un’usanza primitiva e pericolosa: l’utilizzo dei botti, anche quelli legali e usati correttamente, provoca un pericoloso aumento delle polveri sottili (PM10). Ogni anno, il primo gennaio, i livelli di PM10 nelle città italiane superano ampiamente il limite di legge, con valori che possono raggiungere picchi doppi o tripli rispetto alla media del periodo: un aumento che ha gravi ripercussioni sulla salute, in particolare per i bambini, anziani e persone con problemi respiratori”.
A ciò si aggiungono secondo il Codacons, “i gravi danni provocati agli animali. I botti causano la morte di centinaia di animali domestici ogni anno, o provocare danni irreversibili all’udito e gravi traumi psicologici”.
Numerosi sindaci, negli ultimi anni, hanno accolto la richiesta del Codacons vietando i fuochi d’artificio. “Tuttavia, serve un’azione coordinata e diffusa per ottenere risultati migliori”: per questo, l’Associazione rinnova l’invito “alle amministrazioni locali di scegliere un Capodanno sicuro, rispettoso della salute e dell’ambiente, vietando la tradizione – ormai superata – dei vecchi botti”.