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Caos Glencore, migliaia di operai sardi appesi a un filo: “Il Governo dica quale società voglia investire”

Saltato l’incontro previsto per lo scorso 10 febbraio. Tutti i sindacati chiedono certezze sullo stabilimento di Portovesme e quali misure il Governo voglia adottare per salvare i posti di lavoro
La Redazione

Sulla vertenza Glencore di Portovesme è ancora tanta incertezza: lo scorso 10 febbraio infatti è saltato l’incontro tecnico tra Mimit e sindacati, precedentemente annunciato, e al momento non si hanno notizie certe sui programmi del Governo. Ciò è quanto riportato in una nota congiunta dalle segreterie territoriali Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil con la Rsu Portovesme srl.

“Il primo punto, che riteniamo imprescindibile – osservano i sindacati – non ha ancora trovato soluzione. Non sappiamo, infatti, quali misure il Governo voglia mettere in campo per risolvere il problema sui costi dell’energia. Questo per noi è l’elemento fondamentale per risolvere la vertenza, in quanto senza avere chiarezza sulla riduzione dei costi energetici riteniamo sia difficile trovare un eventuale nuovo investitore. Appare utile ricordare che nel corso del 2025 gli indicatori evidenziano un’ulteriore crescita del costo. A tal proposito, è bene ribadire che il Governo deve chiarire quale sia la società o l’azienda che sia disposta ad investire nello stabilimento, con quali risorse, con quali solidità economiche e con quali progetti industriali. Senza queste condizioni e senza garanzia sulla riduzione dei costi energetici crediamo sia difficile trovare un interlocutore serio disposto che possa accollarsi un investimento di tale portata mantenendo in esercizio il ciclo produttivo nel medio e lungo termine”.

Come riportato dalle sigle sindacli inoltre il prossimo 20 febbraio il Governo presenterà a Bruxelles il progetto Litio, in cui parte fondamentale è costituita dall’attuale impianto di lisciviazione di Portovesme, attualmente fermo. Un progetto, il Litio, considerato all’avanguardia in tema di materia di critiche, “per cui ci viene il dubbio che il nuovo soggetto industriale possa riprendere la produzione di zinco”, commentano i sindacati.

“Così come vorremmo avere chiarezza se a oggi il potenziale player, di cui il Ministero ha parlato, abbia preso visione dei dati nella data room messi a disposizione da Glencore su richiesta del Mimit, e se questo non dovesse essere ancora fatto non sarebbe certamente un buon viatico. Per questi motivi chiediamo la convocazione urgente con le parti per affrontare la vertenza e definire il percorso da seguire per arrivare a una ragionevole soluzione che salvaguardi posti di lavoro e produzioni, attività e professionalità”.

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