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Cagliari, vincolo culturale e restauro per il palazzo gioiello di via Sonnino

Tutela ministeriale e lavori per la palazzina Gaudina, edificio liberty degli ’30 del secolo scorso
Ennio Neri

 Vincolo culturale e restauro per palazzo Gaudina, gioiello liberty di via Sonnino.

Vincolo culturale e restauro per palazzo Gaudina, gioiello liberty di via Sonnino. Nascosta tra le pieghe della città moderna, in via Sonnino 142, si erge la palazzina Gaudina, un raffinato esempio di architettura residenziale urbana degli anni Trenta, recentemente riconosciuto dalla Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio come bene di interesse culturale e ora anche oggetto di un’importante riqualificazione, attraverso al messa in sicurezza della facciata.

Tutela e riconoscimento dell’interesse culturale

La decisione della Soprintendenza di avviare il procedimento per il riconoscimento dell’interesse culturale è nata in seguito a una richiesta della proprietà per interventi urgenti di messa in sicurezza della facciata, minacciata da cedimenti. Il provvedimento punta a tutelare non solo il valore architettonico dell’edificio, ma anche il suo significato storico, come testimonianza di una fase fondamentale della trasformazione urbana della città di Cagliari durante l’affermazione della borghesia cittadina nel primo Novecento.

La costruzione

Costruita nel 1931 su incarico del commerciante cagliaritano Demetrio Gaudina, attivo nel settore della vendita di liquori, la palazzina rappresenta uno degli ultimi splendori del periodo eclettico con forti influssi Liberty, declinati nella versione italiana che in Sardegna continuò a influenzare l’edilizia urbana ben oltre gli anni Venti.

A firmare il progetto fu, con ogni probabilità, l’architetto Francesco Giarrizzo, lo stesso che realizzò la neoromanica facciata della Cattedrale di Santa Maria. La palazzina si distingue per una facciata imponente ma aggraziata, scandita da paraste solenni, fastigi decorativi e ampie aperture che dialogano con l’importante asse urbano di via Sonnino.

Un linguaggio architettonico unitario e armonico

L’edificio si sviluppa su tre piani, con il piano terra storicamente destinato ad attività commerciali. Un tempo era impreziosito da un grande giardino retrostante, oggi scomparso e sostituito da un parcheggio condominiale. Come si legge nei documenti approvati dal MIbact, la struttura è impreziosita da soluzioni architettoniche inedite, come i bow-windows sulla retrofacciata e la testata a semiottagono, che movimentano il volume e danno dignità anche ai prospetti secondari. Le finestre tripartite ad arco ribassato e i dettagli decorativi in facciata richiamano i lavori coevi di progettisti come Roberto Binaghi e Flavio Scano, noti per l’uso di un decorativismo sobrio ma ricercato.

Interni eleganti e ben conservati

Anche gli interni della palazzina, organizzati su tre livelli signorili, testimoniano la cura progettuale. Ogni appartamento si articola attorno a un vano scala centrale, con ringhiera in ferro battuto e motivi a volute. La zona giorno, in particolare, è un esempio di efficienza distributiva: grandi finestre, ambienti comunicanti separati da archi e infissi a vetro, colonne in finto marmo e salottini riservati rendono ancora oggi leggibile l’impianto originario.

Grazie alla sua buona conservazione e alla ricchezza dei dettagli originali, la palazzina Gaudina rappresenta oggi un esempio emblematico del patrimonio edilizio del periodo e una memoria concreta del volto elegante della Cagliari moderna.

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