Cagliari, terremoto a Villanova: a San Giovanni arriva il commissario: “Consegnate chiavi e password”
Un momento di crisi dell’associazione religiosa cagliaritana che vanta secoli di storia. Il commissariamento da parte della Curia arcivescovile dell’Arciconfraternita della Solitudine che opera nella chiesa di San Giovanni ha avuto l’effetto di un terremoto tra le viuzze di Villanova.
Parte ora una fase di profonda riorganizzazione per l’istituzione che anima i riti del Venerdì Santo e che costituisce polo di aggregazione sociale nel vecchio rione del centro di Cagliari.
Don Luigi Zuncheddu, direttore dell’Ufficio per le Confraternite, ha assunto il ruolo di Commissario nominato dall’Arcivescovo.
Una mossa indispensabile per garantire la regolare prosecuzione della vita amministrativa e sociale del Sodalizio.
In una lettera ai confratelli ha messo nero su bianco le linee guida del suo mandato: la revisione dello statuto, la verifica della gestione patrimoniale e la promozione di un clima di collaborazione tra confratelli e consorelle.
Le disposizioni firmate dal Commissario il 3 novembre definiscono la decadenza delle cariche direttive e il trasferimento temporaneo delle funzioni al suo ufficio.
Restano operativi segretario, tesoriere, sacrista e priora per ciò che riguarda l'organizzazione della chiesa per le funzioni religiose, resta attivo il circolo ricreativo. Zuncheddu ha inoltre disposto la consegna di tutte le chiavi, password e documenti dell’Arciconfraternita entro il 9 novembre, con l’obiettivo di assicurare trasparenza e continuità.
Revisione dello statuto e nuove elezioni
Don Zuncheddu ha annunciato che la Curia intende completare la revisione dello statuto entro quarantacinque giorni. Al termine del lavoro, egli presenterà il nuovo testo in un’assemblea pubblica, dalla quale nasceranno le nuove elezioni per il presidente e il consiglio direttivo.
Secondo quanto comunicato, il Commissario vuole restituire stabilità e rinnovare la struttura organizzativa, dopo mesi di tensioni interne e divergenze interpretative sulle regole di gestione che hanno paralizzato l’attività dell’Arciconfraternita.
Le parole di Corso sull’“ipotetico commissariamento”
La vicenda nel suo complesso e i toni delle prime lettere di Zuncheddu (compreso il richiamo alla maggiore collaborazione con il Cappellano dell’Arciconfraternita) suonano come una bocciatura clamorosa per il vertice dell’associazione religiosa di Villanova. Nello specifico per Domenico Corso, ormai ex presidente, in carica da almeno 13 anni.
Corso, amareggiato, ha commentato la situazione con toni misurati ma diretti. Ha spiegato di aver incontrato don Zuncheddu “in rapporto all’ipotetico commissariamento” (come se questo non fosse concreto e reale).
Ha poi aggiunto di aver accolto con spirito costruttivo l’intenzione della Curia di aggiornare lo statuto e chiarire i ruoli.
Corso ha espresso delusione per la conclusione della sua esperienza, ma ha ricordato con orgoglio i risultati raggiunti: il recupero strutturale della chiesa, la collaborazione con l’Università di Cagliari e la raccolta di oltre 370 mila euro destinati al restauro dei simulacri e della facciata dello stabile in che si rivolge su via Piccioni.
Una transizione che segna un nuovo inizio
L’intervento di Don Zuncheddu archivia di fatto la gestione Corso e apre una nuova fase per l’Arciconfraternita della Solitudine. La Curia mira a ristabilire ordine, unità e trasparenza, restituendo serenità a una delle realtà più antiche e significative della tradizione confraternale cagliaritana. Il nuovo presidente verrà eletto l’8 dicembre. Giorno dell’Immacolata Concezione.