Polemiche roventi e scambi di fuoco tra il consigliere regionale del Gruppo Misto e l’assessora dei 5 Stelle
Viaggio istituzionale in Argentina della Manca, Sorgia a Cagliari solleva dubbi e chiede trasparenza
Il consigliere regionale Alessandro Sorgia esprime forti perplessità in merito al viaggio istituzionale dell’assessora Desiree Manca in Argentina, chiedendo chiarezza sui costi sostenuti e sui risultati ottenuti dalla missione. Un’iniziativa che, secondo Sorgia, solleva interrogativi legittimi e merita risposte puntuali da parte dell’amministrazione regionale.
"Sarebbe interessante sapere se le indiscrezioni sono vere ed in particolare con quante persone del suo staff è partita, quanto è costato ai sardi il suo viaggio e che risultati ha ottenuto", afferma il consigliere, sottolineando la necessità di una comunicazione trasparente su una trasferta finanziata con risorse pubbliche.
Sorgia ricorda inoltre come, nella precedente consiliatura, l’assessora Manca avesse più volte denunciato in aula e sui social comportamenti ritenuti poco opportuni da parte della politica. «Oggi, invece, pare che si sia trattata bene – osserva – viaggiando in Business Class e, se così fosse, aumentando le spese di viaggio da circa 900 a quasi 3.000 euro». Un cambio di atteggiamento che, secondo il consigliere, stride con le battaglie portate avanti in passato.
«Per come ha strillato la scorsa consiliatura, mi sarei aspettato un profilo istituzionale più attento e morigerato», aggiunge Sorgia, che non risparmia una stoccata politica: «I pentastellati sono entrati nelle istituzioni per aprirle come una scatoletta di tonno, ma forse l’intento era quello di mangiarlo».
Nel caso in cui la Regione Sardegna non abbia ancora reso pubblici i dettagli del viaggio, Sorgia annuncia l’intenzione di procedere con un accesso agli atti per fare piena luce sull’intera vicenda. «Se non sarà possibile conoscere costi e risultati, mi attiverò per far sapere ai sardi come vengono spesi i loro soldi», conclude.
Un richiamo finale, quello del consigliere regionale, al principio cardine dell’azione pubblica: «Credo sia fondamentale che le istituzioni regionali siano trasparenti e responsabili nella gestione delle risorse pubbliche». Un messaggio che rilancia il tema della correttezza e della coerenza nell’uso dei fondi dei cittadini.
LA REPLICA: "NULLA DA NASCONDERE" - "Non ho nulla da nascondere. Il mio viaggio istituzionale in Argentina è stato autorizzato e svolto nel pieno rispetto della legge e delle procedure regionali. Ogni spesa è tracciata, rendicontata e verificabile, come previsto per qualsiasi missione istituzionale. In qualità di Presidente della Consulta per l'emigrazione non potrei esimermi dal partecipare a importanti momenti istituzionali come il Congresso dei Circoli sardi tenutosi a La Plata in cui è stato eletto il nuovo Consiglio direttivo. Il consigliere Sorgia dovrebbe studiare di più prima di scrivere, inoltre, ha persino dimenticato che tutti i precedenti assessori hanno svolto missioni istituzionali anche all'estero, anche in Argentina, compresi quelli del suo schieramento politico e della sua coalizione".
"Ritengo gravissimo che si continui a buttare fango, su ogni tipo di argomento, per qualsiasi cosa io faccia, ma questo dimostra che i miei detrattori sono davvero poveri di contenuti. Questo non è fare opposizione, è alimentare sospetti infondati solo per creare clamore mediatico, di bassissimo livello.
Se il consigliere Sorgia intende fare accesso agli atti, lo faccia pure: non troverà scandali, ma solo atti regolari e lavoro istituzionale serio. Io non ho bisogno di nascondermi dietro slogan o polemiche".
"Qualora il consigliere Sorgia lo ritenesse opportuno, oltre alla documentazione ufficiale – che sarà comunque disponibile secondo quanto previsto dalla normativa, pur non essendovi alcun obbligo ulteriore – l'assessorato è disponibile a trasmettere anche il calendario dettagliato degli impegni istituzionali svolti in Argentina nei cinque giorni di missione. La trasparenza non mi spaventa, perché ho sempre agito nella legalità. Chi oggi grida allo scandalo dovrebbe prima leggere le carte e poi, eventualmente, chiedere scusa ai sardi per averli presi in giro con accuse prive di fondamento".