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Cagliari, via Asproni resta al buio: negozianti in rivolta

“Non è possibile che gli avvisi consistano nei fogli attaccati a un palo”
La Redazione

Cagliari, via Asproni resta al buio: negozianti in rivolta

Cagliari, via Asproni resta al buio: negozianti in rivolta. Nuovo blackout a Cagliari e nuova emergenza per le attività del centro. Dalle 9 del mattino fino alle 15.30, via Asproni è rimasta senza energia elettrica. Gli esercenti hanno scoperto il disservizio solo grazie a un foglio affisso su un palo, comunicazione che molti considerano del tutto inadeguata.

Bar, ristoranti e locali hanno dovuto affrontare ore di chiusura forzata, frigoriferi spenti e merce deperibile a rischio. Dopo i blackout e le interruzioni idriche che sei giorni fa avevano paralizzato piazza Yenne, la città subisce un nuovo colpo in piena stagione turistica.

“Ancora una volta ci troviamo davanti a un disservizio gestito con superficialità e senza alcun rispetto per le imprese. Non è possibile che gli avvisi consistano in fogli attaccati a un palo”, dichiara Emanuele Frongia, presidente di Fipe Confcommercio Sud Sardegna. “Chi lavora in questa città merita comunicazioni chiare e tempestive, non brutte sorprese che mettono in ginocchio l’economia locale”.

Gli operatori denunciano danni economici immediati e temono ripercussioni anche sul fronte turistico. “Questi episodi minano la credibilità di Cagliari e scoraggiano chi investe nel settore della ristorazione e dell’accoglienza”, prosegue Frongia. “Noi garantiamo servizi a cittadini e visitatori, ma non possiamo lavorare senza energia e senza informazioni certe”.

La federazione degli esercenti chiede l’apertura urgente di un tavolo di confronto con istituzioni e gestori dei servizi essenziali. L’obiettivo è definire regole chiare sulla comunicazione degli interventi e sulla gestione dei disservizi, per evitare ulteriori danni a un comparto già messo a dura prova.

“Non chiediamo l’impossibile – conclude Frongia – ma solo la certezza di poterci organizzare. Una città a vocazione turistica non può vivere nell’incertezza. Servono pianificazione e rispetto per chi ogni giorno tiene viva l’economia di Cagliari”.

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