Quarantatre anni in magistratura, āsempre intesi come servizioā, sottolinea. Laurea in Giurisprudenza appena ventiduenne, a soli 24 anni diciottesimo posto su 195 vincitori nel Concorso nazionale per la magistratura. Una serie lunghissima di sentenze redatte prima come giudice del lavoro e poi come giudice di Corte d’Assise prima di arrivare alla Procura generale della Corte d’Appello. Nel 2017 il Consiglio Superiore della Magistratura delibera il trasferimento alla Procura della Repubblica di Cagliari con funzioni di Procuratore Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo, con competenze estese a tutto il territorio sardo: all’epoca della sua nomina era l’unica donna con un incarico di questo tipo, competente per tutta la regione su tutti i reati di criminalitĆ organizzata e terrorismo.
Ć Maria Alessandra Pelagatti la Donna Sarda 2025, premiata questa mattina durante la cerimonia organizzata dal Lions Club Cagliari Lioness nell’Aula del Consiglio comunale di Palazzo Bacaredda. La motivazione, incisa nella targa consegnata dall’assessora alla Cultura Maria Francesca Chiappe, dal presidente del Consiglio Comunale Marco Benucci e dalla presidentessa Lioness Mariella Piras Mantovani richiama quel percorso, professionale ma anche umano: āPer l’impegno profuso a tutela della legalitĆ ā, accompagnata da un pensiero di Winston Churchill, āLe leggi sono le radici della nostra convivenza civileā. A fare gli onori di casa, il presidente del Consiglio comunale Benucci: āAlla dottoressa Pelagatti va il nostro ringraziamento per quanto fatto per Cagliari, per la Sardegna e per la Repubblicaā
Nella Giornata internazionale della donna, la dottoressa Pelagatti ha voluto ricordare due figure fondamentali nel suo percorso: āMaria Cocco, deputata sarda, prima firmataria della legge del 1963 per l’ingresso delle donne in magistratura, e mio padre che per primo mi suggerƬ, proprio dopo l’approvazione di quella legge, gli studi in giurisprudenza in un momento storico in cui gli studi di legge non erano troppo consideratiā.
Uno sguardo al passato, ma sempre con il pensiero al futuro: come quando, appena insediata alla Procura di Cagliari, lavorò all'inserimento semestrale di giovani laureati in materie giuridiche ed economiche promuovendone quindi l'arricchimento formativo come tirocinanti e stabilì un nuovo modo di rapportarsi con la stampa, per coniugare la protezione del segreto investigativo con il diritto all'informazione.
āSono testimone diretta di questoā, ĆØ il riconoscimento dell'assessora Chiappe, giĆ giornalista di cronaca giudiziaria: āDella serietĆ e del rigore con cui la dottoressa Pelagatti applicava le sue direttive prima di tutto a sĆ© stessa, facendo parlare i suoi attiā.
E poi l'attualitĆ , con un ragionamento della Pelagatti sullo stato attuale della magistratura: āĆ continuamente sotto attacco, definita magistratura politicizzata ogni volta che assume decisioni e iniziative sgradite al potente di turno in quanto, ĆØ l'argomentazione, i magistrati non godono del mandato popolare. Un'argomentazione eccentrica: ĆØ vero che i magistrati non sono eletti, ma proprio per questo non devono inseguire il consenso popolare, non devono assecondare il popolo e i suoi rappresentanti, non devono aiutare i governi a realizzare i propri programmi. Compito della magistratura, stabilito dalla Costituzione, ĆØ verificare la legalitĆ degli atti sottoposti al suo vaglioā.