A Cagliari le nuove tariffe per i parcheggi fanno già scoppiare polemiche. L’intento della Giunta Zedda è di scoraggiare la sosta in superficie e promuovere sempre più, a pagamento, quella nei multipiano. Le tariffe? Da un euro all’ora sino a dieci per restare tutta la giornata, cioè dalla mattina alla sera. Più gli abbonamenti, tra i 35 e i sessanta euro per i residenti nei rioni dei multipiano, come Stampace e San Benedetto.
Tra le principali novità, spicca l’introduzione di un sistema di “overbooking” per gli abbonamenti, che supera il concetto del posto auto assegnato.
Non ci sarà più un posto riservato per ciascun abbonato, ma sarà comunque garantita la possibilità di parcheggiare, eliminando di fatto le liste d’attesa.
Parcheggi a Cagliari, nuove tariffe e polemiche viaggiano a braccetto
Tanto basta per far fioccare le polemiche da parte dell'opposizione di centrodestra.
Roberto Mura del Gruppo Misto è netto: "Che senso ha servizio di sosta in overbooking, dove si paga prima e poi si spera di parcheggiare? Come può un cittadino pagare un abbonamento senza la garanzia di trovare posto? Quale logica c’è dietro questa disparità nel costo dei parcheggi in struttura a fronte dello stesso servizio? Non si rischia così di svuotare alcuni parcheggi e congestionarne altri? Chi controllerà davvero una zonizzazione così complicata?", chiede Mura. Ancora: "Non si sta creando solo confusione e burocrazia inutile, invece di agevolare i cittadini? Sono stati ascoltati i comitati dei residenti e i rappresentanti dei commercianti prima di apportare queste modifiche? Le decisioni calate dall'alto, seppur con buone intenzioni, rischiano di creare più disagi che soluzioni".
Contrario e polemico anche Pierluigi Mannino, capogruppo di Fratelli d'Italia: "Cagliari da diversi lustri a questa parte ha visto notevoli mutamenti, non sempre positivi, nella viabilità".
"Gli interventi posti in essere sono conseguenza di una visione miope e di una distorta interpretazione del concetto di mobilità sostenibile, sempre avvallato da alcuni esponenti del mondo universitario poco avvezzi a opere di alta ingegneria":
e più propensi ad interventi repressivi e penalizzanti per chi ha necessità di muoversi in autonomia. Secondo questa scuola di pensiero, che è poi la stessa che vede il cittadino come operatore ecologico pagante, il povero cittadino si deve abituare alle novità imposte, deve prendere la bicicletta e i mezzi pubblici e lasciare l’auto a casa", osserva Mannino.
"Mobilità sostenibile, invece, deve essere intesa come possibilità di scelta tra diverse opzioni e la scelta deve farla il cittadino, non il politico con la complicità del dotto di turno. significa ricercare alternative innovative, quali funicolari, tunnel, sistemi ettometrici vari, che mettano in collegamento i quartieri, vuol dire realizzare parcheggi in struttura al fine di poter realizzare le corsie preferenziali".
"Fondamentale mettere mano ad un Piano della sosta, avere un quadro esatto dei parcheggi, privati e pubblici, e sulla base di questi riorganizzare la sosta su strada, garantendo il corretto rapporto tra stalli a pagamento e stalli liberi.
"No a visioni utopistiche dettate da ideologie pseudo ecologiste e cercando di individuare le soluzioni migliori interpellando più esperti e non sempre le solite campane".