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Studio di medicina estetica abusivo Studio di medicina estetica abusivo

Cagliari, in casa uno studio abusivo di medicina estetica: 35enne nei guai

La donna denunciata. Nell’appartamento strumenti e sostanze del valore di 5 mila euro
Ennio Neri

Cagliari, in casa uno studio abusivo di medicina estetica: 35enne nei guai

Cagliari, in casa uno studio abusivo di medicina estetica: 35enne nei guai. Nelle prime ore della mattinata, i Carabinieri del Nas di Cagliari, affiancati dai militari della Stazione di Cagliari San Bartolomeo, hanno condotto una perquisizione personale e domiciliare nei confronti di una donna di 35 anni residente nel capoluogo. L’indagine, avviata dopo alcune segnalazioni, ha portato alla scoperta di un’attività illecita di medicina estetica svolta senza alcuna autorizzazione sanitaria.

All’interno dell’abitazione, i militari hanno individuato una stanza interamente attrezzata come cabina estetica. Il locale ospitava un lettino professionale, una lampada a neon e diversi carrelli contenenti strumenti e sostanze per trattamenti estetici. Durante l’ispezione, i Carabinieri hanno rinvenuto decine di confezioni di dispositivi e farmaci, tra cui filler dermici, flaconi di tossina botulinica, aghi, siringhe intradermiche, lidocaina e acido ialuronico. Le quantità rilevate hanno escluso un uso personale del materiale, inducendo i militari a procedere al sequestro. Il valore complessivo dei prodotti supera i 5.000 euro.

Oltre alle attrezzature e ai farmaci, i Carabinieri hanno trovato numerosi sacchi contenenti rifiuti sanitari smaltiti in modo illecito. La violazione ambientale ha comportato l’avvio del procedimento per la relativa sanzione amministrativa. Alcuni prodotti sequestrati provengono da paesi extraeuropei: i militari stanno esaminando la documentazione per verificare le modalità d’importazione e l’eventuale utilizzo su pazienti.

I Carabinieri hanno deferito la 35enne all’Autorità Giudiziaria per esercizio abusivo della professione medica. L’intervento rientra nel più ampio impegno dell’Arma nel contrasto all’abusivismo in campo sanitario, con particolare attenzione ai trattamenti estetici eseguiti in ambienti non autorizzati e potenzialmente pericolosi per la salute pubblica. Le indagini proseguono per individuare eventuali complici o clienti coinvolti.

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