Manifestazione di estrema destra davanti al liceo Siotto, Ghirra: “E’ apologia del fascismo”.
“Apologia del fascismo al Siotto”. Tensioni nella mattinata di venerdì davanti al Liceo Classico “Siotto Pintor” di Cagliari, dove alcuni militanti del Blocco Studentesco – movimento giovanile vicino a Casapound – hanno organizzato un presidio esponendo uno striscione provocatorio con la scritta: “Antifascismo è mafia dal ’43. Servi del potere”. L’azione, accompagnata da cori e fumogeni, ha generato reazioni immediate di sdegno tra studenti, docenti e cittadini.
L’iniziativa è stata bollata come una “spregevole provocazione” dalla deputata Francesca Ghirra, che ha annunciato la presentazione di un’interrogazione parlamentare indirizzata al Ministro dell’Interno Matteo Piantedosi.
«Fortunatamente – ha dichiarato Ghirra – studenti e studentesse del Siotto hanno dimostrato maturità e non si sono lasciati intimidire. Il Collegio dei docenti ha espresso una ferma condanna dell’accaduto, riconoscendolo come un gesto ignobile». La deputata ha inoltre sottolineato l’identità antifascista e democratica dell’istituto, che lei stessa ha frequentato.
Ghirra ha espresso preoccupazione per la crescente visibilità di movimenti ispirati all’ideologia fascista: «Non si tratta di un caso isolato: da mesi il Blocco Studentesco porta avanti una campagna concertata che ha coinvolto diversi istituti superiori in tutta Italia, tra licei, tecnici e professionali».
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La parlamentare ha poi sollevato la questione del trattamento riservato dalle forze dell’ordine a chi manifesta pacificamente ideali antifascisti o solidarietà internazionale: «Sta accadendo troppo spesso che a essere identificati siano coloro che manifestano in modo non violento, mentre restano senza risposta iniziative propagandistiche di matrice fascista».
Nell’interrogazione presentata alla Camera, Ghirra chiede chiarimenti sull’eventuale autorizzazione dell’iniziativa da parte della Questura e sollecita un intervento del Ministero per vigilare sull’attività di movimenti neofascisti e per evitare che le forze dell’ordine ricorrano a identificazioni arbitrarie nei confronti di manifestanti pacifici.