Due milioni e 200 mila euro per l’area verde di viale Sant’Ignazio. Li ha stanziati la giunta regionale attraverso la delibera proposta dalla presidente Todde, d’intesa con l’assessora della Difesa dell’Ambiente, Rosanna Laconi, che approva l’accordo di programma per la riqualificazione e la messa in sicurezza dell’area verde ricompresa tra il polo universitario di via Sant’Ignazio da Laconi, la via don Bosco e il viale Merello, nel centro storico di Cagliari.
“Rigenerare uno spazio pubblico significa restituire valore, funzione e identità a un luogo, rafforzando il legame tra territorio e comunità – dichiara la governatrice – Intervenire su quest’area urbana vuol dire trasformarla da spazio abbandonato a risorsa condivisa, integrata nel paesaggio e nella vita della città”.
Dopo una serie di incontri propedeutici fra l’assessorato dell’Ambiente, il comune e l’Università, la Città metropolitana e il museo archeologico nazionale di Cagliari è stata manifestata la necessità di un intervento congiunto. L’intervento mira a sviluppare la relazione tra i vari edifici con le aree naturali, attraverso la valorizzazione e messa in connessione delle risorse culturali e ambientali, attraverso la riqualificazione delle aree verdi attualmente in disuso, con la costruzione di nuove interconnessioni con quelle esistenti, come l’orto dei Cappuccini e l’orto botanico e quelle previste. Inoltre, ci sarà la valorizzazione del polo giuridico-economico, in coerenza con il Piano per la riorganizzazione degli spazi del campus universitario di Cagliari promosso dall’Università del capoluogo. Contestualmente è previsto il potenziamento dei collegamenti tra via Sant’Ignazio da Laconi e via Don Bosco attraverso la riconnessione e la riqualificazione degli spazi.
“È un esempio virtuoso di governance multilivello – dice l’assessora Laconi – che dimostra quanto la pianificazione ambientale possa essere motore di innovazione e coesione sociale. Questo progetto è un’opportunità concreta per costruire una città più verde, più inclusiva e più consapevole del proprio patrimonio”