Da oltre venti giorni, decine di lavoratori e lavoratrici del comparto sanitario sardo, tutti Oss precari, continuano la loro protesta sotto le tende, accampati davanti al Consiglio regionale in via Roma a Cagliari. Arrivano dallāAOU di Cagliari, dallāArnas Brotzu e dalle ASL 5, 6 e 8: chiedono certezze, stabilitĆ lavorativa e il riconoscimento di anni di servizio, soprattutto nei momenti più critici della sanitĆ pubblica.
Quello che inizialmente poteva apparire come un presidio simbolico, ĆØ diventato ormai una fotografia concreta di resistenza.
Freddo, pioggia, stanchezza e silenzio istituzionale sono il contesto quotidiano in cui si muove una vertenza sempre più urgente. E le proteste nelle tende vanno avanti, ormai, da ben cinque mesi.
Cagliari, la battaglia senza sosta di 81 Oss precari
"Lāingresso di accesso al palazzo del Consiglio, affacciato sul presidio, ĆØ stato persino sbarrato, cosƬ che i politici possano entrare da unāaltra parte. Non si tratta di un dettaglio: ĆØ il segno concreto della distanza che si vuole mettere tra le istituzioni e chi, invece, chiede solo ascolto e dignitĆ ", denunciano i lavoratori. "Quella dignitĆ che ci hanno voluto strappare da un giorno all'altro. Le possibilitĆ di un incontro diretto, spontaneo, con le rappresentanze politiche vengono in questo modo quasi totalmente azzerate".
"Siamo stanchi, sì. Ma la nostra stanchezza non si traduce in resa. Fa freddo, sì. Ma il freddo non spegne il fuoco della nostra determinazione. Quello che chiediamo non è un privilegio: è il diritto al lavoro, alla stabilità , al riconoscimento di anni di servizio, di sacrifici e di presenza nei momenti più difficili.
Dimenticano che alcuni di noi di mesi dentro una tenda, lo scorso anno, ne hanno passati quattro, con la pioggia e con il vento che portava via tutto. Non ci siamo arresi allora, non ci arrendiamo oggi. Il tempo stringe: ĆØ arrivata lāora di agire".