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Cagliari, nuove indagini ufficialmente aperte su Manuela Murgia: “Riesumate il corpo e ritrovate i suoi vestiti”

La Procura ha aperto un nuovo fascicolo sul caso della 16enne trovata morta trent’anni fa in un canyon a Tuvixeddu. Parenti e avvocati, finalmente con l’avviso dei giudici tra mani, sempre più concordi: “Nuova speranza di arrivare alla verità, chi sa qualcosa si rivolga o a noi o alle forze dell’ordine”
La Redazione

Il documento ufficiale è arrivato e porta la firma del pm Guido Pani. Ufficializzata la riapertura del caso della morte di Manuela Murgia, la sedicenne rinvenuta il 4 febbraio 1995 in fondo a una delle gole di Tuvixeddu. Spicca subito un’importante dettaglio, che potrebbe far propendere a nuove piste investigative: “Si tratta di un fascicolo nuovo con tanto di numero nuovo”, annuncia l’avvocatessa Giulia Lai. Insieme ai colleghi Bachisio Mele e Maria Filomena Marras si è spesa tantissimo per riaprire quello che, per loro, è un femminicidio nei confronti di una ragazzina, Manuela Murgia, estranea a certi ambienti pericolosi della Cagliari degli anni Ottanta e Novanta, descritta da tutti come una tranquillissima teenager senza grilli per la testa. Nuovi riscontri e verifiche, quindi: “Siamo fiduciosi, il solo fatto di un nuovo fascicolo aperto ci fa capire che qualcosa si stia realmente muovendo”.

Gli ultimi retroscena hanno portato dritti alla pista del femminicidio e non certo del suicidio: Manuela Murgia investita da un’auto dopo essere rimasta vittima di un mostro che l’avrebbe pure violentata. Legali e familiari della 16enne, ancora una volta, lanciano un appello: “Chiunque sappia qualcosa si faccia avanti, anche in anonimo, o con noi o direttamente con le forze dell’ordine o la Procura. Confermiamo, inoltre, le richieste ufficiali della riesumazione del corpo e della ricerca dei vestiti, di tutti gli abiti che indossava dopo essere uscita per l’ultima volta dalla sua abitazione di via Barigadu”.

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