Cagliari, niente serata danzante al Bastione a Capodanno. La società è indietro con alcuni pagamenti dovuti all’amministrazione comunale: niente concessione e niente festa con musica sulla Terrazza Umberto I, come lo scorso anno. Il Comune di Cagliari chiude l’istruttoria sulla richiesta della società Atipica Srl, che il 3 novembre aveva domandato la concessione temporanea del Bastione Saint Remy per organizzare l’evento “Count Down 2026”, programmato dal 30 dicembre al 2 gennaio. L’ufficio competente avvia il procedimento come previsto dalla legge e valuta la documentazione presentata.
Gli uffici tributari ICA Abaco segnalano una situazione debitoria risalente al 2024 e al 2025. Le verifiche indicano la mancata osservanza della rateizzazione concessa e l’assenza di versamenti relativi all’anno in corso. Di conseguenza, l’amministrazione comunica alla società i motivi che ostacolano l’accoglimento dell’istanza, invitandola a fornire chiarimenti.
La risposta della società
Atipica invia una nota di riscontro e allega nuova documentazione. I funzionari, però, constatano che le carte non chiariscono la posizione debitoria. ICA Abaco conferma la presenza di insoluti e ribadisce le criticità già espresse. Le informazioni non consentono quindi di procedere oltre.
Le ragioni del rigetto
Il Comune ricorda che le regole per la concessione degli spazi pubblici impongono l’assenza di debiti certificati nei confronti dell’amministrazione. Le attività produttive che richiedono l’utilizzo del suolo devono operare in regola con i tributi locali; in caso contrario, l’ente non può autorizzare l’occupazione. L’istruttoria rileva quindi condizioni incompatibili con il rilascio del titolo richiesto e il dirigente responsabile decide di rigettare l’istanza.
Le conseguenze e le tutele
Il provvedimento chiarisce che eventuali occupazioni effettuate senza concessione comportano sanzioni. L’atto certifica inoltre l’assenza di conflitti di interesse tra i funzionari che hanno seguito la pratica e conferma la correttezza amministrativa del procedimento. La determinazione permette alla società di impugnare la decisione davanti al Tar Sardegna entro 60 giorni oppure con ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni.