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Cagliari, addio al mercato di Sant’Elia affossato dalle spese: sarà la “nuova casa” Caritas

Il Comune di Zedda sbarra per sempre la struttura, il futuro è già tracciato: emporio per bisognosi e centro di solidarietà
Paolo Rapeanu

Il Comune di Cagliari, con in testa la maggioranza guidata dal sindaco Massimo Zedda, chiude il mercato civico di Sant’Elia. Il Consiglio comunale di Cagliari ha approvato,una deliberazione che dispone la chiusura definitiva della struttura aperta nel 1996.

“Questa decisione rappresenta un passaggio fondamentale nell’ambito di un’attenta pianificazione strategica per garantire un uso efficiente delle risorse pubbliche e tutelare gli interessi della collettività”.

Mercato Sant’Elia di Cagliari, il futuro

Ma, come anticipato da Cagliari News lo scorso 21 luglio, il futuro della struttura che è sempre stato il mercato Sant’Elia è già tracciato: “Sarà centro Caritas e emporio per i bisognosi(QUI la notizia)”.

Le interlocuzioni tra le varie parti sono già a buon punto, la notizia è uscita dalla commissione delle Attività Produttive guidata da Alessandro Cao (Progressisti).

Sempre Cao ha pubblicato un post in difesa della scelta, in risposta a delle non meglio precisate e identificate critiche avvenute nella giungla immensa del web.

L’assessore comunale alle Attività Produttive, Carlo Serra, osserva che “prendere decisioni di questa portata non è mai semplice, ma è nostro dovere agire con responsabilità e nel rispetto delle risorse pubbliche”.

“La chiusura, seppur dolorosa, è nel rispetto degli operatori coi quali è stato mantenuto un continuo dialogo, garantendo la possibilità di continuare in altri mercati”.

Inoltre, prosegue l’assessore, “rappresenta un passo necessario per tutelare le imprese e per avviare un piano di riorganizzazione complessivo dei mercati cittadini. In questa fase, stiamo valutando soluzioni concrete e differenziate per ciascuna struttura”.

L’amministrazione comunale, attraverso un’analisi tecnica ed economica approfondita, ha evidenziato come “il mercato di Sant’Elia sia ormai insostenibile sotto il profilo gestionale ed economico”.

Attualmente comporta un costo complessivo per il Comune di circa 314mila euro annui, con un con un costo medio per concessionario di circa 103mila euro, in gran parte derivante dai costi di energia elettrica, pulizia dei 1700 metri quadri di superficie coperta e dai costi di custodia.

I 3 operatori rimasti versano canoni concessori pari a 4650 euro all’anno, con una copertura pari all’1,48 per cento del totale delle spese.

Queste stime testimoniano la perdita di funzione della struttura, che non riesce più a garantire un servizio pubblico efficiente e qualificato.

E il “de profundis” è servito.

Critiche dalle opposizioni: “Una pietra tombale sulle attività produttive del quartiere e un fallimento di questa amministrazione”, le parole della consigliera di Lega-Anima di Sardegna Alessandra Zedda.

Molto critico Roberto Mura del Gruppo Misto: “Mentre la giunta Zedda rinvia al 2028 l’utilizzo delle risorse per il nuovo stadio a Sant’Elia si chiude il mercato rionale. Un presidio sociale, un punto di riferimento per il quartiere che negli anni è stato abbandonato. Nel frattempo, con le trasformazioni previste dal Puc, l’intera area sarà interessata da importanti interventi urbanistici. Ma quale idea di sviluppo ha in mente l’attuale maggioranza? Un quartiere privato dei suoi servizi essenziali in nome di una riqualificazione tutta da decifrare? Noi crediamo che non si possa parlare di rigenerazione urbana senza ascoltare i cittadini e senza tutelare i luoghi che rappresentano la quotidianità delle persone. Sant’Elia è un quartiere, è una comunità”. Favorevole invece Pierluigi Mannino, capogruppo di Fratelli d’Italia.

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