Nel nuovo Fass shopping center che aprirà entro il 2026 a Elmas, già noto come il mega polo commerciale alle porte di Cagliari, ci sarà spazio “per 1300 posti di lavoro, tra diretti e l’indotto”. A snocciolare il dato principe di qualunque operazione di questo tipo è Cristiano Ardau della UilTucs Sardegna. “Ci saranno gli assunti nei vari negozi più i vigilantes, gli addetti alle pulizie, i camionisti impegnati a rifornire di merce la stutttura”. Ai giganti di Leroy Merlin, Ikea, Maisons du Monde e Eurospin si affiancheranno ristoranti, fast food, negozi di abbigliamento e di oggettistica per la casa, più palestre e metri quadri dedicati totalmente allo sport.
Mega polo commerciale quasi pronto alle porte di Cagliari, i possibili scenari
“All’inizio ci sarà l’effetto novità, una fetta dei clienti andrà a Elmas e non più negli altri grossi centri commerciali del Cagliaritano. Ma i conti si potranno fare a due anni dall’apertura del Fass”, prosegue Ardau. “È probabile che ci saranno dei contratti fatti a lavoratori provenienti da altre grosse realtà, per esempio”. Uno dei tanti effetti a catena, anche, delle liberalizzazioni.
E che fare, allora, con l’ennesimo grosso centro commerciale che garantirà migliaia di stalli liberi e gratuiti, ancora prima della possibilità di acquistare “la qualunque”? L’unica difesa per i negozi di vicinato, inclusi quelli del centro di Cagliari, “è il dialogo con l’attuale assessore regionale alle Attività Produttive, Franco Cuccureddu”, osserva Ardau, “va riscritta la legge regionale sul commercio, l’ultima volta che è stata modificata è stata circa venti anni fa. Servono azioni concrete e eventi di supporto ai tanti negozianti”, partendo da quelli di Cagliari e passando per quelli di Elmas e di tutti gli altri Comuni interessati dalla presenza, a brevi distanze, di colossi della grande distribuzione organizzata”. E, possilmene, mettere tutto nero su bianco entro la fine del 2026.