Condannato a 21 anni per il femminicidio della moglie a Cagliari, Luciano Hellies uscirà dal carcere di Uta, salvo ribaltoni in un eventuale Appello, a novantotto anni. Ne ha già scontati uno e mezzo dietro le sbarre, la sentenza di primo grado ha “cementato” la richiesta di condanna del pubblico ministero Diana Lecca, coi giudici che hanno ritenuto l’aggravante del vincolo coniugale equivalente alle attenuanti generiche. Il femminicidio risale al giugno 2024: l’uomo non accettava che la moglie, molto più giovane di lui (aveva 59 anni) avesse iniziato a uscire, fare sport, avere degli interessi lontano dalle mura domestiche, nonostante vivessero da separati in casa. All’ennesimo ritardo, ha prima litigato con lei e poi l’ha aggredita a colpi di coltello, uccidendola nell’appartamento nel quale vivevano da “separati in casa” in via Podgora, nel rione periferico cagliaritano di San Michele.
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Cagliari, 21 anni a Luciano Hellies per avere ucciso la moglie
Agli agenti aveva confermato di essere esasperato dal repentino cambio di abitudine della moglie: “Non ce la facevo più e, all’ennesimo mio rimprovero, mi aveva riso in faccia”. Da lì la decisione, rapidissima, di afferrare un coltello e ammazzarla. Il padre, nonostante il gravissimo gesto compiuto, ha mantenuto nel tempo i rapporti con le quattro figlie. Luciano Hellies è assistito dall’avvocato Roberto Olla. Tra tre mesi, appena rese note le motivazioni della sentenza, potrà proporre un eventuale appello. Da definire, inoltre, se c’è la piena compatibilità del 78enne alla detenzione nel carcere di Uta. Ma quella è una “partita giuridica” che, nel caso, deve ancora iniziare.