I parenti di Manuela Murgia tornano a sperare: la Procura ha infatti riaperto il caso della morte della sedicenne, avvenuta il 4 febbraio 1995, iniziando nuove indagini, stavolta per omicidio. Meglio, per femminicidio, visto che si tratta di una ragazza. “Il medico legale Roberto Demontis ha depositato una corposa relazione”, spiega l’avvocato Bachisio Mele, che con la collega Giulia Lai tutela le due sorelle e il fratello di Manuela Murgia. Dalle risultanze che hanno portato il pm Guido Pani, a differenza di sette mesi fa, a riaprire il caso, le tracce di pneumatici in varie parti del corpo della sedicenne. Comparate con altri elementi, come le fratture, la tesi è che “Manuela sia stata investita da un’auto prima di morire”. Lì nel canyon di Tuvixeddu o da un’altra parte è un aspetto che va ancora chiarito.
Ora però, cambia tutto. Anche, e soprattutto, analizzando i documenti dell’epoca, gli investigatori dovranno cercare di trovare qualche elemento utile per risalire a chi abbia investito la sedicenne. La sua famiglia non ha mai creduto al suicidio e con queste novità cresce la speranza di avere quella “giustizia” che stanno disperatamente cercando da tre decenni. E il caso della giovane cagliaritana sarà al centro della nuova puntata di “Detectives, casi irrisolti e risolti”, in onda domani, giovedì 13 marzo 2025, su Rai 2.