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Cagliari, guerra sul ristorante galleggiante del porto: il Comune fa le pulci all’OffShore

IL CASO – Battaglia legale per il locale, adagiato sul mare del porto. Contestata la protezione in nylon delle tende perchè “fa volume”, ma spunterebbero fuori anche altre storture. I legali dei proprietari della chiatta: “Pronti a ricorrere al Consiglio di Stato. La struttura non è sulla terraferma e, se serve, siamo pronti a cambiare i teloni”
La Redazione

Scoppia la battaglia legale tra il Comune e il ristorante galleggiante, l’unico nel tratto davanti alla via Roma a Cagliari, l’OffShore. Ci sono stati dei controlli che hanno portato a scoprire una serie di “irregolarità”. Quali? “Un pergolato di 146 metri quadri”, coperto in parte “da tende di cotone e in parte da frangivento di siepi artificiali, sormontato da una copertura in telo di nylon cerato alta 2,23 metri”. Ancora: “Due lettoni perimetrati ciascuno da quattro pilastri e travi in legno, con un materasso sopraelevato largo 4 metri quadri e circondato da tende di cotone, sormontato da una copertura in telo di nylon cerato alta 2,24 metri rispetto al piano di calpestio, una tenda retrattile su struttura costituita da due pilastri metallici di 6,75 metri quadri, anche questa ricoperta dal nylon”. Tutte aggiunte che hanno portato il Comune a contestare, all’inizio, un presunto mancato rispetto dei volumi. Poi, però, nel 2016, il proprietario ha smontato quasi tutto: ma a livello edilizio tutta la struttura viene considerata ancora “irregolare”.

Da lì a poco tempo si va davanti alla giustizia. Il Tar sostiene, con una sentenza recentissima, che costruzioni simili installate su una chiatta galleggiante al porto, “debbono essere ritenute di irrilevanza edilizia ed urbanistica e in ogni caso la parte ricorrente ritiene che l’intervento non avrebbe comunque rilevanza ai fini edilizi e urbanistici poiché l’assenza di copertura priverebbe la struttura della qualifica di pergolato”. In chiusura di sentenza, il Tar stabilisce che l’unica tenda autorizzata debba essere intesa come “retrattile” in modo da non creare volume. I vertici della società che fa marciare ogni giorno l’OffShore al porto di Cagliari si sono rivolti agli avvocati Benedetto Ballero, Nicola Melis e Stefano Ballero: “Dobbiamo finire di leggere tutte le carte per poi valutare il ricorso al Consiglio di Stato”, spiega Stefano Ballero, contattato da Cagliari News, “se il problema è solo la tenda può essere sufficiente cambiarla, ciò non muta comunque l’attività economica portata avanti. Ricordo, inoltre, che ci troviamo non sul suolo pubblico ma sul mare”. La battaglia, in attesa di un quasi scontato giudizio di secondo grado, va avanti.

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