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Tommaso Giulini Tommaso Giulini

Cagliari, Giulini “scocciato” per i ritardi sullo stadio: “Non so se farò in tempo a inaugurarlo”

“Sto cercando soci, è inevitabile. Serve una spinta imprenditoriale forte per completare questo percorso”
Paolo Rapeanu

Cagliari, Giulini “scocciato” per i ritardi sullo stadio: “Non so se farò in tempo a inaugurarlo”

Cagliari, Giulini “scocciato” per i ritardi sullo stadio: “Non so se farò in tempo a inaugurarlo”. Il progetto del nuovo stadio di Cagliari, intitolato a Gigi Riva, continua a slittare e il presidente del club rossoblù, Tommaso Giulini, comincia a perdere la pazienza. Nel corso della conferenza stampa di palazzo Tirso, il numero uno del Cagliari ha fatto trapelare tutta la sua frustrazione per i ritardi burocratici che stanno ostacolando la partenza del cantiere della Unipol Domus – Gigi Riva, impianto destinato a sostituire lo stadio provvisorio attualmente in uso.

“La verità – ha dichiarato Giulini – è che sono stanco di tutte queste lungaggini. C’è una riunione prevista a luglio per il via libera definitivo, poi una conferenza di servizi decisiva entro l’estate. Ma i tempi continuano ad allungarsi. Non so nemmeno se farò in tempo a inaugurarlo questo stadio.”

Non è infatti un mistero che il presidente del Cagliari stia da tempo cercando nuovi soci o partner finanziari, proprio per condividere i costi e i rischi legati alla realizzazione dell’impianto. “Sto cercando soci, è inevitabile. Serve una spinta imprenditoriale forte per completare questo percorso”, ha ammesso, “spero entro natale bando per nuovo stadio, più passano gli anni più aumenta il costo. Vogliamo spendere per nuovi acquisti, non per indebolire la rosa”.

Il progetto

Il progetto dello stadio Gigi Riva prevede un impianto da oltre 25 mila posti, multifunzionale e sostenibile, pronto a ospitare non solo le partite del Cagliari ma anche concerti ed eventi internazionali. In teoria, i lavori sarebbero dovuti partire entro il 2024, ma l’iter autorizzativo ha subito numerosi rallentamenti, tra passaggi tecnici e attese istituzionali, nonostante l’accordo tra club, Comune e Regione.

Le parole di Giulini sembrano ora segnare un punto di svolta. Il rischio concreto è che il patron rossoblù, dopo dieci anni alla guida del club, possa decidere di farsi da parte se la burocrazia continuerà a frenare un’opera ritenuta strategica non solo per la squadra, ma per tutta la città.

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