Il sindaco Massimo Zedda nei pensieri, tutt’altro che “pacifici”, di un giudice che, pubblicamente, non avrebbe risparmiato frasi choc contro il primo cittadino di Cagliari. Meglio, più che frasi, auguri orribili di morte e miacce vere e proprie. A denunciare tutto pubblicamente è Camilla Soru, consigliera regionale del Pd. Ha sentito quegli improperi, racconta, mentre era a cena in un ristorante. Troppo alto il volume della voce di quell’uomo per non arrivare a capire le parole, a quanto pare colme di risentimento. Ecco, di seguito, il post originale su Facebook e l’intero contenuto pubblicato dall’esponente politica del principale partito che, in città, sostiene Massimo Zedda.
Cagliari, “frase choc di un giudice contro Zedda”

“Quello che è successo ieri sera a Cagliari è qualcosa che non dimenticherò facilmente.
Sono andata a cena in un ristorante. Al tavolo dietro al mio, un uomo urlava a voce molto alta contro il sindaco di Cagliari.
Non era uno sfogo da bar, non si trattava di una lite per una precedenza al semaforo: era un fiume di insulti e odio politico, fino a dire che “meritava di essere schiacciato come un insetto” e ancora “io lo annego in trenta centimetri d’acqua”.
Per mezz’ora mi sono ritrovata quella voce nell’orecchio, carica di rabbia, rancore e disprezzo, finché non ho chiesto di abbassare i toni.
Solo dopo ho scoperto chi era: un giudice. Non uno qualunque, ma consigliere della Corte d’Appello penale.
E lì mi si è gelato il sangue.
Perché quando chi amministra la giustizia si sente libero, in pubblico, di incitare alla violenza politica, il problema non è solo personale. È un problema enorme per la democrazia. Perché chi amministra la giustizia non rappresenta sé stesso: rappresenta lo Stato, nella sua funzione più delicata. E un giudice, rappresentante dello Stato, non può urlare odio contro un rappresentante delle istituzioni – ma comunque contro nessun cittadino – neppure in un ristorante.
Ieri l’ho visto, l’ho sentito, l’ho avuto a pochi centimetri. E mi ha lasciato addosso un gelo che non dimentico.
Cagliari, la Sardegna e l’Italia meritano una giustizia che sia davvero giustizia, e di giudici che siano, e mostrino di essere, del tutto imparziali”.