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Cagliari, Farris attacca sul parcheggio cancellato: “Guerra di Zedda alle auto per favorire piste ciclabili e metro”

Il consiglere di Civica 24 fa i conti, al centesimo, sul milione da versare: “Lavori sotto via Roma aggiudicati per 11 milioni, i trecento detti dal sindaco sono l’esca buona per i ghiozzi”
Paolo Rapeanu
DCIM100MEDIA

A Cagliari nuove polemiche per il parcheggio bloccato sotto via Roma da parte del consigliere comunale di Civica 24 Giuseppe Farris.

Giuseppe Farris non ci sta e, nell’ultimo post Consiglio comunale prima della pausa estiva, documenti e calcolatrice alla mano, fa le pulci a quanto sostenuto in Aula dal sindaco Massimo Zedda sulla “botta economica” di un milione di euro che il Comune, salvo che non ricorra in Cassazione e vinca, dovrà versare per i lavori sotto via Roma a Cagliari bloccati. Un parcheggio sotterraneo da 420 stalli, approvato dal sindaco Emilio Floris e stracciato dal suo successore tredici anni fa. Pochi giorni fa la mazzata, però, in secondo grado. Ecco, di seguito, l’analisi del consigliere Giuseppe Farris di Civica 24.

Cagliari, battaglia di Farris per il parcheggio bloccato sotto via Roma

“Giovedì, in Consiglio comunale, si è discusso della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Inevitabilmente, il dibattito è scivolato sulla sentenza con cui la Corte d’Appello di Cagliari ha condannato il Comune a risarcire la società che, nel 2011, si era aggiudicata i lavori (mai cantierati) per la realizzazione del parcheggio sotterraneo sotto la via Roma, già approvato dalla Giunta Floris”. Massimo Zedda ha sostenuto che “non si poteva realizzare un progetto che confligge con un mondo che va verso la mobilità sostenibile; aspanne, il conto era da 300 milioni di euro e vuole capire se è opportuno ricorrere per Cassazione”.

Farris osserva che “i fatti smentiscono Zedda. i lavori erano stati aggiudicati ( con conseguente copertura finanziaria) per euro 11.520.152,97. I 300 milioni di euro di cui ha fatto cenno il sindaco sono la solita esca buona solo per i ghiozzi. Quanto, poi, alla sentenza condanna il Comune sull’assunto che si è voluto liberare unilateralmente del contratto in ragione di un mutato indirizzo sulla viabillità e, pertanto, è tenuto ad indennizzare l’appaltatore (come accadrebbe a qualunque privato cittadino che prima stipula un contratto e poi cambia idea e sparisce)”.

E qui Farris rilascia la stoccata forse più dura: “L’indirizzo politico è stato poi realizzato sotto gli occhi di tutti. Piste ciclabili (deserte); marciapiedi extralarge (per pedoni inesistenti); restringimento delle carreggiate(cin conseguente aumento del traffico); soppressione dei parcheggi e una metro di superficie (un bus, praticamente) che viaggerà su 2,6 km ( da piazza repubblica a piazza matteotti) con un costo monstre e una durata lavori record. Tutto in nome di una (post) ideologia: la guerra alle auto”, osserva Giuseppe Farris.

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“La sentenza è provvisoriamente esecutiva, significa che entro 120 giorni dalla richiesta il Comune dovrà pagare il creditore. Francamente, non vedo margini per ricorrere in Cassazione, tanto è pacifica la questione e benché l’Avvocatura comunale sia composta da straordinari professionisti che davvero di rado perdono le cause. Chi e quanto si dovrà pagare? In prima battuta sicuramente il Come. E se la sentenza passa in giudicato, vedremo se e cosa deciderà la Corte dei Conti”.

“A proposito di conti”, chiosa Farris, “ad oggi, la somma liquidata dalla Corte d’appello ammonta a euro 1.076.729,67, di cui: 582.734,93 in conto capitale; 440.230,58 per interessi commerciali a decorrere dal 10.04.2018; 53.764,16 per la rifusione delle spese legali. E ci va pure di lusso, perché la somma suddetta è pari al 65% di quanto dovuto, corrispondente alla partecipazione nell’associazione temporanea di imprese che si era aggiudicata l’appalto della società (Coop. Ciro Menotti ) che si è costituita in giudizio e l’altra, la World Trade, nel frattempo è fallita e il curatore non ha coltivata l’azione.

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