Alla cifra di 4 milioni per avere tra le mani l’ex Consorzio Agrario di Cagliari ci si può arrivare con scartoffie, bolli e documenti da far produrre agli esperti. Carte iniziali alla mano, per mettere le mani su tutto il “compendio”, oggi, bastano 3,8 milioni. 3.853.824, stando al centesimo.
È questa la cifra minima da offrire, sperando non ci siano rivali, per far risorgere una vastissima area compresa tra viale Elmas e viale Monastir, in quell’ingresso prettamente “industriale” di Cagliari che sta vedendo sempre più investimenti, sia di semplici coppie che scelgono di andare a vivere lì, sia di piccoli e medi imprenditori, in particolar modo del settore della ristorazione.
Ex Consorzio Agrario di Cagliari, futuro in ballo
A produrre i documenti che ben descrivono tutto il bene ci hanno pensato gli ingegneri Elisabetta Muntoni e Marco Dettori, offrendo una fotografia perfetta di ogni singola struttura interna. Ci sono silos, una larga zona dedicata agli uffici e anche una che ha ospitato, a suo tempo, un piccolo supermercato: undici aree che potranno essere tranquillamente rase al suolo.
Lo consente il Puc del Comune di Cagliari, colori e lettere-simboli sono chiarissimi: via libera a aree residenziali, direzionali e sportive, prevedendo una percentuale di interventi di social housing, per favorire soprattutto le giovani coppie a trovare un tetto sicuro e duraturo. O, in alternativa, magari seguendo anche gli “appetiti” del mercato, tirare su scuole o campi per fare sport, oltre a aree verdi magari da cedere al Comune, come gestione, nel caso praticamente scontato di un dialogo minimo tra privato e pubblico per evitare errori in un terreno grande 11700 metri quadri che ha un’area estera che tocca i quindicimila e un cortile di poco superiore ai sedicimila metri quadrati.