Domani mattina, alle 10:30 in piazza Vittime del Moby Prince sotto la sede della Confindustria a Cagliari, in occasione dello sciopero nazionale indetto da Slc Cgil, Fistel Cisl e Uilcom Uil, si svolgerà un presidio regionale dei lavoratori e delle lavoratrici del settore Telecomunicazioni.
Sono 5000 nell’Isola, 300 mila in tutta Italia e rivendicano il rinnovo del contratto scaduto da 27 mesi a causa dell’indisponibilità delle controparti (Asstel e Confindustria) che hanno abbandonato il tavolo delle trattative non appena si è aperta la discussione sulla parte economica.
Le principali aziende del settore Tlc sono Tim, Fibercop, Vodafone, Open fiber, WindTre, Sky, Fastweb, Tiscali, poi Konecta, Covisian, Concentrix, Ennova fra i call center, Amazon e Inps servizi fra i customer service, Sielte, Selektra fra le aziende installatrici: “Devono riconoscere il sacrificio dei lavoratori e delle lavoratrici che in questi anni hanno affrontato con responsabilità le numerose crisi del settore”, affermano le tre sigle sottolineando che “ora spetta alle aziende assumersi le proprie responsabilità, non è accettabile che continuino a scaricare le conseguenze delle loro politiche sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Per queste ragioni domani sarà una giornata di lotta in tutta Italia e anche in Sardegna: l’auspicio è che le controparti si siedano a trattare e la smettano di ostacolare una trattativa che serve al lavoro e serve al futuro di un settore strategico per l’Isola e per l’intero Paese.
E sempre domani sciopereranno inoltre anche le lavoratrici e i lavoratori dei call center di aziende che aderiscono ad Assocontact, ai quali dal primo marzo è stato applicato un contratto pirata siglato con la Cisal.