Un lungo corteo colorato e partecipato ha invaso ieri pomeriggio il centro di Cagliari, trasformando le vie dello shopping e della politica in un grande spazio di protesta e solidarietà. Circa cinquemila persone, secondo le stime degli organizzatori, hanno preso parte alla seconda giornata della “Corsa dell’indignazione”, manifestazione promossa da Sardegna Palestina e dal Comitato sardo di solidarietà con la Palestina, per denunciare il dramma umanitario in corso nella Striscia di Gaza e chiedere un impegno concreto da parte delle istituzioni.
Folla Cagliari per il corteo pro-Palestina
Slogan, cartelli e bandiere hanno accompagnato i manifestanti lungo il percorso, partito alle 18 da via Roma, proprio di fronte al palazzo del Consiglio regionale, e conclusosi in piazza Costituzione, dopo aver attraversato il cuore pulsante della città. “Stop al genocidio”, “Cessate il fuoco ora” e “Siamo tutti palestinesi” sono stati alcuni dei cori che hanno riecheggiato lungo il tragitto, raccogliendo l’attenzione e il sostegno anche di molti passanti.
Una manifestazione trasversale e intergenerazionale
Tra i partecipanti, famiglie, attivisti, rappresentanti di associazioni, studenti e semplici cittadini, tutti uniti da un senso di urgenza e indignazione per quanto sta accadendo in Medio Oriente. A colpire particolarmente è stata la forte presenza di giovani, segno che la questione palestinese continua a fare breccia nelle coscienze delle nuove generazioni, che si dimostrano sempre più sensibili ai temi dei diritti umani e della giustizia internazionale.
«La mobilitazione di oggi è la dimostrazione che non possiamo restare in silenzio di fronte a un massacro che si consuma nell’indifferenza della comunità internazionale», ha dichiarato una delle portavoce di Sardegna Palestina, intervenendo in piazza al termine del corteo. «La Sardegna, terra di pace e solidarietà, ha il dovere di far sentire la propria voce».
L’appello alla politica regionale
Nel corso dell’evento non sono mancati richiami diretti alla politica. Gli organizzatori hanno infatti lanciato un appello al Governo regionale sardo, chiedendo una presa di posizione ufficiale e concreta: «Chiediamo alla Regione Sardegna di rompere il silenzio e di assumere un ruolo attivo nella denuncia delle violazioni dei diritti umani in Palestina. Servono atti formali, mozioni, risoluzioni, e iniziative diplomatiche, anche simboliche, che mostrino chiaramente da che parte si sta».
Il corteo di Cagliari si inserisce in un più ampio contesto di mobilitazioni che, in queste settimane, stanno attraversando diverse città italiane ed europee, in risposta all’escalation di violenza che ha causato migliaia di vittime, soprattutto civili, nella Striscia di Gaza.
La “Corsa dell’indignazione” proseguirà anche nei prossimi giorni con incontri, dibattiti e iniziative culturali, con l’obiettivo di mantenere alta l’attenzione mediatica e politica sul conflitto israelo-palestinese e sulle sue conseguenze umanitarie.