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Cagliari, Claudio Ara si arrende: “Costretto a smantellare per sempre il Luchia”

Niente da fare, dopo anni di battaglia il ristoratore ha iniziato ad abbattere il locale col quale aveva contribuito a riqualificare viale Buoncammino. Ara se la prende col Comune: “Non è andato oltre la burocrazia, da oggi ci sono 8 lavoratori a casa”
La Redazione

Cagliari dice addio al Bar Luchia di Claudio Ara. Chiuso e in fase di smantellamento il locale di viale Buoncammino, teatro di serate musicali davanti al belvedere cittadino. La polizia municipale ha messo sotto sequestro il chiosco per il quale, già dalla scorsa estate 2024, era stato avviato un procedimento di demolizione. In seguito, il ricorso al Tar presentato dalla società titolare della concessione dell’area “La Bellavista di Luisella Lai” e un altro al Consiglio di Stato.

Il Tar però ha definitivamente segnato la fine di Luchia. “Avremmo dovuto smantellare il prossimo mese di maggio”, spiega Ara, “ma ci si è messa la solita burocrazia e non c’è stato nulla da riuscire a modificare”.

Chiude così un noto punto di ritrovo per Cagliari e non solo, soprattutto nelle serate estive. Con inevitabili ripercussioni sugli otto dipendenti del locale, che da oggi staranno a casa. “Sono comunque orgoglioso del mio lavoro, di essere riuscito a qualificare un’area come Buoncammino. Ma il Comune di Cagliari non è riuscito ad andare oltre la burocrazia”.

Via attrezzature e materiale vario dal bar, la polizia mette i sigilli. “Per il momento mi prendo un mese sabbatico – spiega Ara – ma per il futuro prevedo di aprire qualcosa di più grande e più bello”.

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